I TV OLED presentati allo scorso CES di Las Vegas da Samsung ed LG non hanno più segreti, ma a svelare i dettagli della tecnologia che si nasconde dietro ai nuovi schermi non sono stati i due gruppi coreani, bensì un laboratorio appartenente all’azienda israeliana Orbotech per mezzo di alcuni suoi dipendenti.
Secondo quanto raccontato dalla stampa locale, alcuni dipendenti del laboratorio coreano di Orbotech, azienda che produce apparecchiature per i test dei pannelli TV, sono riusciti ad entrare in possesso dei segreti industriali sui quali Samsung ed LG hanno basato i loro primi modelli di TV OLED che dovrebbero arrivare sul mercato prossimamente. I documenti tecnici sarebbero stati quindi rivenduti sul mercato cinese, causando un danno potenzialmente enorme ai due più grossi produttori di elettronica coreani.
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I tre dipendenti coinvolti nel furto di segreti industriali di Samsung ed LG sono stati arrestati a Seul, mentre la Orbotech è finita nel registro degli indagati insieme ad altri tre dipendenti (pare non coinvolti direttamente nel furto ma in qualche modo partecipi del reato) e ad un sub-appaltatore.
I preziosi dati sarebbero stati trafugati tra novembre 2011 e gennaio 2012, cioè prima che i nuovi TV OLED venissero presentati al CES 2012. Per entrare in possesso delle informazioni sembra che i tre dipendenti di Orbotech abbiano scaricato i diagrammi, i disegni e altre immagini del televisori Samsung ed LG su pen-drive USB a forma di carta di credito, in modo da nasconderle nelle scarpe o nei portafogli passando praticamente inosservati. I dati rubati sarebbe poi stati spediti in Israele, presso la sede della Orbotech, per essere a loro volta ridistribuiti sui mercati di Cina e Taiwan.
La vicenda, che già di per sé ha tutti i crismi di un romanzo di spionaggio, si arricchisce del fatto che uno degli arrestati è un ex-dipendente di BOE, un grosso produttore di schermi della Cina al quale la filiale locale di Orbotech ha passato i dettagli tecnici. Per Samsung ed LG la storia potrebbe così avere conseguenze molto pesanti sul mercato, anche perché le soluzioni per gli schermi OLED avrebbero dovuto consentire di guadagnare un certo vantaggio tecnologico rispetto ai concorrenti, in primis gli stessi cinesi che si fanno sempre più competitivi sul mercato dell’elettronica.