Quello in corso sarà un autunno molto caldo sul fronte dello streaming televisivo. Mentre in Italia si avvicina il lancio di Netflix, atteso per il prossimo 22 ottobre, negli Stati Uniti è Apple a incuriosire il mercato. Da diversi mesi, infatti, si parla della possibilità il gruppo di Cupertino introduca un pacchetto in abbonamento, comprensivo di canali live oltre che di contenuti on demand. Il servizio, inizialmente atteso per il lancio della nuova Apple TV, pare sia stato posticipato a inizio 2016 per finalizzare gli accordi con i detentori dei diritti, tra cui un nugolo ben nutrito di emittenti locali. Nel frattempo CBS, uno dei maggiori network a stelle e strisce, fornisce qualche indiscrezione in più: stando a quanto riferito dal CEO Leslie Moonves, l’emittente è probabile salga sul carro targato mela morsicata.
Il progetto di Apple è, almeno dalle indiscrezioni degli ultimi tempi, davvero ambizioso. La società di Cupertino vuole creare la prima e vera alternativa alla TV via cavo e via satellite negli USA, con un pacchetto di canali premium in diretta streaming e in alta qualità, a cui si aggiungerà un gran numero di emittenti locali, nonché contenuti on demand. Il tutto per circa una trentina di dollari al mese, tanto quanto un abbonamento canonico alla pay TV, per conquistare il bacino sempre più nutrito dei cosiddetti “cutters”, ovvero coloro che non sono più disposti ad alimentare il cavo o altre ingombranti apparecchiature come la parabola per le loro necessità televisive.
In un’intervista per Bloomberg, il CEO di CBS ha fatto sapere che il gruppo “probabilmente” parteciperà al progetto della Mela, sebbene le negoziazioni siano ancora in corso.
Apple sta intrattenendo trattative con tutti in merito ai suoi servizi di streaming. Abbiamo già parlato con Apple, così come gli altri networks. Penso che qualcosa accadrà? Probabilmente, ma non so quando.
Lo stesso Moonves aveva rilasciato simili dichiarazioni lo scorso maggio, in occasione della conferenza di Re/Code, quando aveva espresso un deciso entusiasmo per un simile progetto.
Come facile apprendere, al momento l’arrivo di una piattaforma di streaming televisivo in quel di Cupertino è limitata agli Stati Uniti, poiché il gruppo dovrà intrattenere rapporti e segnare accordi con tutti gli operatori nelle varie nazioni, prima di poter lanciare versioni localizzate. L’approdo negli USA è atteso per i primi mesi del 2016, mentre nel resto del mondo il processo potrebbe risultare ben più lento. Ma si tratta comunque di un passo estremamente importante, poiché sulla carta non ha solo le potenzialità per scombussolare l’universo della pay-tv, ma anche di modificare lo stesso mondo dello streaming, spostando l’attenzione dall’ormai classico on demand alla fruizione live. Non resta che attendere, di conseguenza, le prossime settimane.