Da pochi giorni ho scoperto dell’esistenza di Twitter, creato da Evan Williams (che è stata una delle menti dietro blogger), uno dei fenomeni più dilaganti negli ultimi mesi.
In cosa consiste? E’ tutto molto semplice. Basta crearsi un account sul sito e poi aggiornarlo (via web, im o anche sms) rispondendo alla domanda: “cosa stai facendo ora?”.
Il tutto in meno di 140 caratteri.
Devo ammettere che come tante persone, quando ho letto la descrizione e sono andato su twitter mi sono detto: “e chi se ne frega?”. Ma poi la curiosità ha prevalso e mi sono iscritto.
Quanti avranno fatto la stessa cosa?
Non sono in grado di stabilire tutte le leve psicologiche che ci sono dietro questo fenomeno, ma c’è già chi all’estero si sta preoccupando di studiarlo.
Ciò che di sicuro è molto interessante è osservare come già molti stanno iniziando a considerare la possibilità di utilizzare questo strumento a fini pubblicitari.
E anche i numeri parlano da se: in poco più di un anno dal lampo di genio che ha portato allo sviluppo di Twitter si parla di 100mila iscritti e un raddoppio ogni 3 settimane.
Ma la domanda che mi faccio è un’altra…
I messaggi su twitter non dovrebbero essere tutti uguali e cioè: “in questo momento sto scrivendo su twitter?” :D