Debra Aho Williamson, analista eMarketer, si è detta convinta del fatto che Twitter possa triplicare le proprie entrate nel giro di un anno. Ed è questa la conclusione della prima analisi eMarketer sul social network dei cinguettii: una disamina basata sulla crescita del gruppo, sull’interessamento potenziale degli inserzionisti e sull’interazione registrata da parte degli utenti. Da capire rimane però se per Twitter sia questa una buona notizia o meno.
Un fatto è certo: la parabola ascendente di Twitter è in questa fase del tutto similare e parallela a quella avuta da Facebook al momento del suo lancio nel 2004: è questa potenzialmente una buona notizia, un traino simbolico per le potenzialità del network. Al tempo stesso, però, una fotografia della realtà dimostra come i due social network siano nati in contesti profondamente diversi: immaturo e difficile il primo, ma senza ostacoli di fronte; maturo e lanciato il secondo, ma con un colosso di fronte. Se dunque Facebook è stato il primo grande social network (MySpace è ormai da considerarsi fuori dalla partita) ed ha avuto il merito di far capire cosa fosse realmente questo nuovo fenomeno, Twitter si trova invece la strada spianata, ma ciò nonostante non sembra in grado di accelerare quanto auspicato. E vivere all’ombra di Facebook è probabilmente l’handicap più gravoso in questo tentativo di emergere.
Secondo eMarketer entro l’anno il gruppo avrà raggiunto entrate per 150 milioni di dollari, poco meno di 1 dollaro per ogni utente iscritto (molti meno, però, sono quelli attivi). Ad oggi secondo alcune stime circa l’8% dei navigatori USA utilizzano Twitter, cifra proporzionalmente ben al di sotto della copertura mediatica di cui il network gode da tempo. Nomi quali Nissan Motor, Hewlett Packard e Starbucks starebbero guardando comunque con interesse a questo ammontare di tweet per cercarvi una opportunità, ed il loro ingresso potrebbe portare nuovi fondi sui quali costruire nuovi servizi e nuove formule d’espressione.
Ad oggi Twitter rimane però il grande incompiuto. Declamato come la grande rivoluzione, valutato ben oltre i 3 miliardi di dollari, il network vive tuttavia il proprio complesso d’inferiorità nei confronti del colosso di Zuckerberg, il quale soltanto da pochi mesi ha iniziato a rallentare la propria crescita, ma la cui community attiva è ormai oltre il mezzo miliardo di utenti.
Alla luce di tutto ciò: 150 milioni di entrate sono un obiettivo realmente positivo, oppure soltanto il rantolo di un social network che vorrebbe diventare grande?