Non più semplici faccine, ma efficace strumento di comunicazione e persino forma d’arte: gli emoji sono ormai onnipresenti e di certo la loro invasione non può che interessare anche i social network. Nemmeno Twitter ne è immune: Bryan Haggerty, designer al servizio della piattaforma, ha annunciato l’introduzione di 69 nuove immagini che potranno essere utilizzate all’interno dei post e nei messaggi.
Si tratta di quelle incluse nelle specifiche 5.0 previste dallo standard Unicode 10.0. Ce ne sono di ogni tipo: da una donna che indossa il velo alle persone con i capelli grigi, dal monocolo all’emoticon che suggerisce di far silenzio, dai vampiri agli zombie passando per dinosauri, zebre, giraffe, torte, teste che esplodono, bistecche, bibite e molto altro ancora. Le si può vedere tutte nel video in streaming di seguito. Per usarle sarà comunque necessario attendere il rilascio di aggiornamenti per le applicazioni mobile di Twitter, poiché al momento inserire i codici relativi ai nuovi emoji può provocare la comparsa di un freddo quadrato bianco sul device di chi legge.
Il risultato è quello visibile nel post allegato di seguito.
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— Emojipedia (@Emojipedia) April 20, 2017
Le specifiche Emoji 5.0 sono state pubblicate solo la scorsa settimana e il supporto ufficiale sarà introdotto da Google e Apple rispettivamente con i sistemi operativi Android O e iOS 11. La compatibilità con TweetDeck sarà invece introdotta a breve.
Restando in tema, si segnala un’iniziativa messa in campo di recente da Samsung e finalizzata a sfruttare l’enorme potenziale comunicativo degli emoji per finalità che vanno ben oltre le semplici chat: Wemogee è un’applicazione progettata appositamente per favorire l’interazione con le persone affette da afasia.
I pazienti afasici comprendono gli emoji perché rappresentano tutti gli aspetti delle emozioni. Il gesto, il disegno e tutta la mimica è perfettamente conservata in comprensione e spesso anche nella produzione. A questo fine è utile che ci sia un elenco ben definito di frasi, che devono essere riferite ai bisogni più immediati in modo che il paziente sia facilitato e che il supporto sia di aiuto alla comunicazione e che non mandi il paziente in uno stato di frustrazione.