Il team di Twitter, mediante il proprio blog ufficiale, ha dato il benvenuto alla controparte di Posterous: il servizio da 140 caratteri, infatti, ha messo le mani sulla piattaforma di pubblicazione e condivisione online di contenuti da parte degli utenti, siglando un accordo che consentirà al suo staff di migrare verso la sede del social network dei cinguettii per una collaborazione che avrà come fine ultimo il miglioramento della piattaforma di quest’ultimo.
Al momento non è nota quale sia la cifra messa sul piatto da Twitter per far cedere i vertici di Posterous, i cui servizi continueranno ad essere offerti come in passato, senza alcuna interruzione che possa essere legata in qualche modo al passaggio di proprietà. Gli utenti potranno dunque utilizzare le funzionalità messe a disposizione come se nulla fosse accaduto, con eventuali novità che saranno notificate dalla società con ampio margine di anticipo sulla rispettiva entrata in vigore così da consentire ai propri utenti di prendere tutte le precauzioni del caso ed eventualmente creare un backup dei propri dati per migrare verso altri servizi.
L’acquisizione, dunque, ha come obiettivo l’integrazione di buona parte dello staff di Posterous all’interno dell’organigramma di Twitter, come evidenziato anche dai vertici di quest’ultimo, i quali in più occasioni hanno sottolineato la precisa volontà di attirare a sé nuovi talenti in grado di fornire il proprio contributo al portale. Gli ingegneri ed i product manager di Posterous lavoreranno quindi a stretto contatto con i dipendenti di Twitter, concentrando i propri sforzi su progetti già avviati così da incrementare ulteriormente le risorse a disposizione del social network.
Una grossa fetta degli impiegati assoldati in questi anni da Posterous, insomma, si concentreranno prevalentemente su Twitter: un segnale, questo, di una possibile chiusura o comunque di una riduzione dei servizi offerti nel lungo termine, con l’azienda che potrebbe decidere di dismettere definitivamente la piattaforma nel corso dei prossimi mesi qualora il servizio da 140 caratteri decidesse di volerne fare definitivamente a meno.