Twitter, in collaborazione con Buddy Media, ha annunciato l’introduzione di una nuova funzionalità legata ai follower: da oggi, infatti, qualsiasi azienda intenda istituire un limite minimo di età per gli utenti che intendono seguire il proprio account sul servizio di microblogging potranno avere a disposizione un tool ufficiale gratuito. Il tutto ha l’obiettivo di uniformare la gestione di tale aspetto sul social network, allestendo uno strumento univoco a disposizione di qualsiasi brand.
Il social network dei cinguettii è da diverso tempo uno dei canali di marketing più gettonati nelle strategie online di innumerevoli aziende, molte delle quali necessitano di ottenere informazioni circa l’età dei propri follower per motivi legati ai contenuti pubblicizzati. Gruppi operanti nella distribuzione di alcolici, tabacchi ed altri prodotti vietati ad un determinato pubblico potranno così sfruttare il nuovo sistema ideato da Twitter per esser certi di rivolgersi ad un determinato target d’utenza.
Dopo una fase sperimentale terminata con esiti positivi, il portale da 140 caratteri ha deciso dunque di aprire le porte del servizio a qualsiasi azienda ne faccia richiesta. Una volta abilitato, tale sistema richiede agli utenti che decidono di seguire un determinato account di confermare la propria età: nel caso in cui quest’ultima non rispetti i canoni richiesti, il click sul pulsante “Follow” non avrà alcun effetto, impedendo così di seguire determinati brand presenti su Twitter.
Trattasi di un processo che, oltre ad agire nel pieno rispetto della privacy degli iscritti, sarà necessario eseguire soltanto una volta: dopo aver confermato la propria età, infatti, non sarà necessario ripetere tale operazione una seconda volta qualora si decida di seguire l’account di un’azienda aderente al programma. Il tutto sarà inoltre disponibile in maniera gratuita per qualsiasi azienda.
L’efficacia di strumenti di questo tipo è nota: basta una dichiarazione mendace da parte dell’utente e l’ostacolo è superato. Lo strumento vale comunque come manleva di responsabilità, mettendo l’azienda dalla parte della ragione nel caso in cui qualcuno obiettasse qualcosa (anche in termini legali) circa la comunicazione veicolata sul social network.