Attacco senza precedenti su Twitter probabilmente come risultato della crescente tensione politica tra la Turchia, la Germania e l’Olanda. Nella giornata di oggi, decine di account su Twitter sono stati violati da un imponente attracco cracker. I pirati informatici hanno pubblicato all’interno degli account lo stesso messaggio scritto in turco con tanto di svastica e corredato dagli hashtag #Nazialmanya e #Nazihollanda che sostanzialmente definiscono naziste la Germania e l’Olanda. Inoltre, sempre nel messaggio era presente un link ad un video del presidente turco Erdogan su YouTube.
I cracker hanno messo pure un riferimento alla data del prossimo 16 aprile. Trattasi di una scadenza molto importante perchè in quel giorno in Turchia si terrà un referendum che potrebbe sancire un aumento dei poteri del presidente. Gli account Twitter coinvolti dall’attacco cracker sono stati molteplici e tra i più noti si evidenziano quelli di Forbes (versione francese), della trasmissione televisiva “Envoyé special”, di Amnesty International, del North American Service di BBC, del Parlamento Europeo e persino di Italo, la società ferroviaria italiana. L’attacco sarebbe durato appena una mezzoretta e molto rapidamente gli account colpiti avrebbero eliminati i messaggi condivisi in maniera illecita.
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Nonostante sia chiara la matrice politica dell’attacco, al momento nessun gruppo di cracker avrebbe rivendicato l’attacco. Per riuscire nella loro azione di pirateria, i cracker hanno sfruttato una falla di sicurezza di Twitter Counter, il noto servizio che effettua una raccolta dati su utenti e contatti generati dai tweet all’interno della piattaforma. Nessun dato sensibile sarebbe stato rubato durante l’azione, i cracker avrebbero lavorato solo per inserire i loro messaggi di matrice politica per poi sparire nel nulla.
La tensione politica tra l’Olanda, la Germania e la Turchia è, oggi, hai massimi livelli. L’Olanda, come del resto anche la Germania, ha negato al presidente turco di condurre comizi all’interno del paese. La risposta della Turchia non si è fatta attendere con il divieto all’ambasciatore olandese di fare ritorno in Turchia e con il divieto di sorvolo dei voli diplomatici olandesi sopra i cieli della Turchia.