Dopo che Donald Trump ha rivelato di essere positivo al coronavirus, molti utenti di Twitter hanno scritto di essere felici della notizia. Alcuni, addirittura, hanno augurato la morte al presidente degli Stati Uniti. Ebbene, il social network non tollererà tali cinguettii, perché non sono affatto consentiti dalle sue nuove politiche.
La piattaforma ha dichiarato che la regola è in vigore dallo scorso aprile e non riguarda soltanto Trump: chiunque auguri la morte a qualcun altro, infatti, rischia di essere sospeso dalla piattaforma. Twitter riporta:
Non tolleriamo contenuti in cui vengono augurate la morte, lesioni personali gravi o malattie mortali a un individuo o un gruppo di persone.
In un tweet che tentava di chiarire le regole, il reparto comunicazioni di Twitter ha spiegato che la violazione di questa politica potrebbe non comportare necessariamente al ban temporaneo dell’account. Nel caso in cui succedesse, potrebbe significare che il tweet deve essere rimosso e, come già visto in circostanze precedenti, l’account deve essere bloccato fino a quando ciò non si verifica.
Separatamente, un portavoce di Facebook ha affermato che anche la loro piattaforma sta rimuovendo i contenuti in cui viene augurata la morte a Trump, inclusi commenti e post in cui il presidente è stato taggato. Ciò che molte persone si stanno chiedendo ora, è come queste politiche avrebbero potuto essere applicate all’account del presidente o alle orde di persone che hanno lanciato minacce di morte contro terzi per anni senza alcuna ritorsione (sebbene le nuove regole siano state approvate solo nei mesi scorsi).