Chirp, cioè “cinguettare”. Il nome era pertanto perfetto per una conferenza nella quale tutto gira attorno ai cinguettii più famosi del web, quelli da 140 caratteri su cui si basa il flusso di informazioni veicolato da Twitter. “Chirp” è stata la prima conferenza a portare nello stesso luogo il management del gruppo e gli sviluppatori che stanno tentando di capire quali siano le opportunità che girano attorno al social network. E le novità non sono mancate.
Innanzitutto le parti dovevano trovare un punto di contatto. A rompere il ghiaccio ci ha pensato pertanto Biz Stone snocciolando i numeri relativi alla base utenti di Twitter, così che tutti sapessero di cosa si sta per parlare. Secondo quanto illustrato la community raggiunge oggi 105 milioni di utenti, in aumento di 300 mila unità ogni singolo giorno. Il dato non può però essere confrontato con Facebook: mentre il network di Zuckerberg conta 400 milioni di utenti attivi, infatti, Twitter conta le iscrizioni senza indicare cifre relative all’attività dei singoli account (ed è risaputo il forte tasso di abbandono che ha attanagliato il network fin dall’esordio).
Stone ha spiegato che il sito raccoglie 180 milioni di utenti unici mensili con il 75% del traffico sul network proveniente da strumenti terzi rispetto al sito. La crescita è del 1500% annuo, con 3 miliardi di chiamate sulle API ogni singolo giorno.
A prendere parola è in seguito Evan Williams, il quale ha il difficile compito di ricordare agli utenti quanto Twitter possa essere una opportunità. Nei giorni scorsi Twitter ha ufficializzato il proprio impegno diretto nella creazione di applicazioni per la piattaforma ed ha lanciato una nuova soluzione per la pubblicità: tutto materiale che i developer non hanno gradito, vedendo sbiadirsi il confine tra gli interessi della piattaforma e quelli di chi vi interagisce attivamente. «Twitter è un ecosistema più di quanto lo sia qualsiasi altro servizio web esistente. Voi non avete soltanto reso Twitter migliore, gli avete dato una forma, ci avete aiutato a definire cosa sia per noi e per milioni di utenti».
Williams compie una vera e propria chiamata alle armi. Spiega che il gruppo sta cercando di offrire una piattaforma quanto più completa e varia possibile, qualcosa su cui gli sviluppatori possano applicare la propria fantasia. E le resistenze sono sfidate con alcuni regali immediati: una nuova funzione delle API denominata “users streams“, utile a portare in real time sul desktop il flusso delle informazioni proveniente dal network (le prime prove inizieranno a breve, ma la funzione sarà disponibile soltanto più avanti nel tempo, entro l’anno): Tweets, retweets, repliche e quant’altro, senza limitazioni, direttamente sulle applicazioni sviluppate attorno al network; altra funzione annunciata è la cosiddetta “Places“, un sistema di geolocalizzazione dei messaggi che dota Twitter di uno strumento centrale per l’espansione della piattaforma in campo mobile; infine ha fatto capolino “Annotations“, ossia lo strumento che offre la possibilità di aggiungere tag arbitrari a qualsiasi Tweet presente sulla piattaforma.
La platea, indubbiamente, ha prestato attenzione: Twitter è uno dei grandi nomi del momento e gli sviluppatori sono in continua ricerca di nuove opportunità.