Si parla da molto tempo della possibilità di modificare i post su Twitter. Una funzionalità osteggiata dal management, che combatte ogni giorno contro fake news, abusi di ogni tipo e disinformazione sulla piattaforma. Modificare un tweet potrebbe significare cambiare retroattivamente la realtà, qui sta il problema. Da qualche mese però il CEO di Twitter Jack Dorsey, ha aperto ala possibilità di modifica.
Durante una lunga intervista nel popolare podcast di Joe Rogan su YouTube, Dorsey ha parlato delle origini della piattaforma, come è nata, ma anche dei problemi che deve affrontare quotidianamente e le sfide per il futuro. Con un abbigliamento informale che lo contraddistingue, Jack Dorsey ha parlato anche della novità più attesa, che dovrebbe debuttare in un futuro non troppo lontano. Si tratta proprio della possibilità di modificare i tweet, di cui ha spiegato anche i dettagli.
Per modificare un post ci sarà un limite di tempo molto ridotto, dai 5 ai 30 secondi. In questo modo l’autore può pensare a una modifica, ma deve essere un’azione piuttosto veloce, simile a quando si annulla l’invio di una email errata. Quando questo conto alla rovescia scade, il tweet è destinato a rimanere online nella sua prima versione, se non è stato modificato in quel lasso di tempo. Si potrà comunque eliminare dalla propria bacheca, ma questo è già possibile farlo.
Per il co-fondatore di Twitter queste regole riguardo la modifica vanno incontro alle richieste dell’utenza, ma nello stesso tempo non snaturano la piattaforma. Sarà comunque possibile consultare la versione originale di un tweet, in questo modo chi legge potrò sapere quali interventi sono stati apportati al testo. Questa soluzione è stata pensata soprattutto contro quelli che prendono di mira qualcuno e che condividono post offensivi, nascondendosi però dietro una modifica.
Il tema cyberbullismo e molestie è infatti ancora molto attuale su Twitter e uno strumento del genere senza regole finirebbe per fare il gioco dei malintenzionati. Infine Dorsey ha parlato anche dell’idea dell’hashtag per aggregare i contenuti, che fu un’idea del lead designer Robert Anderson: è questo che ha fornito identità alla piattaforma, che cerca in ogni modo di rinnovarsi e stare al passo con la concorrenza.