Il formato delle Storie ha ormai inondato i social media e il loro successo lo si deve in gran parte alla loro natura natura effimera e temporanea. Tutte le piattaforme social hanno studiato il proprio tipo di funzionalità effimera, cioè messaggi che dopo un po’ di tempo scompaiono e non sono più disponibili per gli utenti. Facebook, Instagram e persino LinkedIn implementano le proprie versioni di questa funzionalità e ci sta pensando anche Twitter.
Lo si evince dalle risposte dell’head of product di Twitter, Kayvon Beykpour, che ha dato al podcast di The Verge, Vergecast. Ha confermato che queste funzionalità sono prese attualmente in considerazione dalla società, insieme a un’altra che permetterebbe di twittare con un gruppo ristretto di utenti:
L’Effemeralità è davvero importante per specifiche circostanze in cui vuoi parlare con le persone, ma non sei sicuro che quel contenuto debba durare per sempre. Quindi siamo assolutamente interessati a esplorare come potremmo dare agli utenti un maggiore controllo. Oltre a queste ci sono altre dimensioni, ad esempio su chi può vedere o partecipare a certe discussioni.
Beykpour ha osservato che condurre una conversazione più focalizzata può essere difficile su Twitter, perché ci sono troppi utenti che cercano contribuire alla discussione: l’approccio di Twitter alla “piazza della città globale” non facilita necessariamente una discussione più chiusa. Ma se l’utente potesse controllare il pubblico dei propri tweet?
Ad esempio si vuole effettuare un’intervista in tempo reale con una celebrità tramite tweet, ma avere un pubblico dedicato e specifico per quella discussione. In questo momento questo non è possibile, perché una volta twittato, il messaggio è pubblico (dipende ovviamente dalle proprie impostazioni) e visualizzabile tramite il proprio profilo. Ma se ci fosse l’equivalente di una chat privata di Twitter, che separa i propri tweet in uno spazio chiuso, sarebbe molto utile per utilizzi del genere.