Twitter compra Crashlytics: bug cercasi

Twitter ha acquistato Crashlytics, servizio che consente di testare applicazioni con reportistica puntuale sul punto del codice che porta l'app al crash.
Twitter compra Crashlytics: bug cercasi
Twitter ha acquistato Crashlytics, servizio che consente di testare applicazioni con reportistica puntuale sul punto del codice che porta l'app al crash.

L’annuncio sul proprio sito ufficiale e poi il benvenuto di Jack Dorsey che sancisce il passaggio di consegne: il team Crashlytics unisce le forze con Twitter e sposta le proprie attività sotto il nuovo brand.

Crashlytics è un servizio pensato per facilitare il lavoro dei developer in fase di sviluppo. Pensato per monitorare le performance delle applicazioni sul mercato, consente di raccogliere le segnalazioni di crash, identificando nello specifico la porzione di codice che ha portato al blocco dell’esecuzione dell’app medesima.

Nell’impossibilità di effettuare test su ogni formato, ogni device ed ogni sistema operativo sul mercato, il servizio consente di effettuare un debug onnicomprensivo facilitato (solo per iOS ad oggi, anche per Android a breve). Non solo: il valore aggiunto non è tanto nel debug in sé, quanto nella capacità di segnalare il punto esatto del codice che porta l’applicazione al crash. Grazie a Crashlytics, insomma, il developer ha la possibilità di effettuare un test altamente affidabile ed utile a comprendere nello specifico la bontà del codice prodotto, potendo intervenire puntualmente laddove il codice vada a richiedere una modifica al cospetto di un crash verificato.

I motivi dell’acquisto non sono del tutto chiari: Twitter è un social network mentre Crashlytics è un servizio per developer. Un servizio di crash reporting, insomma, nelle mani di chi fino ad oggi si è occupato di tweet, retweet e reti sociali: sebbene sia chiara la propensione di Twitter al mobile, meno chiaro risulta l’interesse per un servizio che fino ad oggi ha portato avanti gratuitamente la propria opera (con oneri e servizi specifici soltanto per la clientela corporate) e che nasce per rivolgersi in modo specifico nei confronti degli sviluppatori.

Il gruppo acquisito collaborava già con Twitter, Vine, PayPal, Yelp, Kayak, Expedia, Walmart, Groupon, Waze, Yammer ed altri ancora: il team ha spostato ora interamente le proprie unità sotto il controllo di Twitter e porterà avanti la propria opera così come compiuto fino ad oggi. Tutto rimane formalmente inalterato, insomma, e le attività proseguiranno in piena continuità con il passato.

Ignoti i dettagli economici dell’operazione.

 

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