Il tentativo della Russia di influenzare la politica occidentale attraverso i social network non si sarebbe certamente limitato alle recenti elezioni presidenziali del 2016. Su Twitter, infatti, sarebbero stati individuati almeno 29 falsi account che avrebbero cercato di influenzare la politica inglese sul tema dell’uscita dall’Unione Europea. In altri termini, questi account avrebbero cercato di influenzare l’opinione delle persone sostenendo la Brexit.
Secondo quanto è stato scoperto, questi account utilizzavano l’hashtag che riguardava la Brexit, condividendo messaggi che istillassero sentimenti anti Islam, utilizzando un linguaggio razzista. Account che non sarebbero stati per nulla ignorati dagli iscritti su Twitter visto che, combinati, potevano contare su 268.643 followers. Inoltre, alcuni dei loro post erano stati condivisi, sul social network, centinaia di volte. I tweet direttamente legati alla Brexit erano stati pubblicati subito dopo il voto, nel giugno 2016. La scoperta, in se, non stupisce. Se la Russia è riuscita ad influenzare l’opinione pubblica americana nelle ultime presidenziali, fare la stessa cosa in Inghilterra, per quanto concerne la Brexit, ha richiesto sicuramente molto meno impegno.
Quello che spaventa, piuttosto, è come sia oggi molto facile utilizzare i social network per montare una campagna di propaganda per influenzare l’opinione delle persone in merito a specifici argomenti. Con uno sforzo minimo è possibile, infatti, ottenere risultati importanti, come si è visto negli ultimi mesi.
Un problema serio, che i social network hanno finalmente compreso e su cui stanno lavorando per tentare di evitare che fatti analoghi possano ripetersi. Twitter, Facebook e molti altri social network stanno lavorando duramente per modificare le loro piattaforme per evitare che in futuro soggetti esterni possano tentare di utilizzare le piattaforme sociali per influenzare negativamente la democrazia. Un lavoro difficile ma urgente e fondamentale per la sicurezza dei social network e della democrazia.