Se il valore di un social network va pesato anzitutto sulla densità della trama relazionale che si viene a creare tra gli utenti, allora cosa è davvero Twitter? Quanto vale realmente il network da 140 caratteri? Il dubbio rimane tale anno dopo anno, poiché la reale sostanza del social network sembra essere sempre molto inferiore rispetto al chiacchiericcio generato al di fuori del network stesso su giornali, tv e blogger che ne fanno uso. E la notizia di queste ore non fa che confermare tutti i dubbi che il tempo si porta appresso: secondo il Wall Street Journal ben il 44% degli utenti iscritti a Twitter non ha mai caricato nemmeno un solo tweet.
Utenza fasulla, utenza fantasma, utenza indefinibile. Ma comunque utenza inattiva. Il numero viene a galla nei giorni antecedenti le comunicazioni del CEO Dick Costolo, il quale avrà ancora una volta il compito di spiegare come vada letto Twitter per poterne vedere la concretezza delle potenzialità descritte in questi anni. Mentre Facebook cresce e acquista, Twitter sembra essere ancora alla ricerca di se stesso: dorme sul comodo giaciglio dell’hype, cullato da VIP, giornalisti e utenza avanzata, ma sembra incapace di confermare a sé stesso di poter diventare grande.
I numeri sono infatti l’unica fotografia vera della sostanza di un network. In questo caso i numeri derivano da Twopcharts, secondo cui Twitter conta 982 milioni di iscritti, ma solo 241 milioni sono utenti attivi, ossia tali per cui le interazioni avvengono almeno a livello mensile. Soltanto 43,4 milioni di utenti twittano ogni singolo giorno, mentre almeno 419 milioni di utenti hanno l’ultimo tweet più vecchio di un mese.
Questo è il problema di Twitter: tutti lo conoscono, molti lo provano, pochi lo usano, pochissimi continuano a frequentarlo. Secondo Forbes non è questo un problema vero: la regola del 90-9-1 è valida su Twitter come altrove, relegando su pochi utenti la gran parte del lavoro. Secondo il Wall Street Journal il problema potrebbe invece sussistere se i dati dovessero iniziare ad allontanare gli inserzionisti o abbassare il livello di attenzione che il network è in grado di raccogliere.
La misurazione della sostanza di Twitter è e rimane un dilemma, insomma, ma i numeri sembrano descrivere una nube rarefatta che fatica a consolidare il fenomeno che rappresenta. E se lo star system dovesse rallentare il proprio contributo, allora i problemi potrebbero diventare ben più gravi di quelli odierni.