Twitter ha iniziato i test di Istant Timeline, una nuova funzionalità che renderà l’iscrizione e il primo accesso alla piattaforma più facile. L’iscrizione a Twitter può risultare infatti noiosa e macchinosa per i nuovi utenti che si trovano davanti ad una timeline vuota ed alla necessità di decidere velocemente chi poter seguire sperando che condividano notizie interessanti ed attinenti ai propri gusti. Adesso, il social network ha iniziato a testare un nuovo processo di iscrizione che consenta di riempire immediatamente la timeline dei nuovi utenti con contenuti che possano avere attinenza con i loro gusti. Tale funzionalità chiamata “Instant Timeline” era stata annunciata da Twitter lo scorso anno ma adesso è entrata in fase di test su alcuni utenti Android.
Per utilizzare la nuova funzionalità Instant Timeline, l’app di Twitter va a leggere la rubrica del telefono dell’utente alla ricerca di contatti iscritti al social network per poi valutare i contenuti più interessati seguiti da loro che potrebbero essere graditi al nuovo iscritto. Successivamente all’iscrizione, il nuovo utente del social network troverà dunque riempita la propria timeline dei tweet dei contenuti più interessanti seguiti dagli amici. La scoperta si deve al The New York Times che ha avuto modo di testare la nuova Istant Timeline giudicandola positivamente. Se i test su piattaforma Android avranno successo, la nuova funzionalità sarà estesa a tutte le piattaforme.
Instant Timeline potrebbe, dunque, davvero colmare qual gap legato all’accessibilità iniziale della piattaforma, aspetto da sempre molto criticato. La “Timeline istantanea” potrebbe dunque non solo agevolare l’utilizzo iniziale del social network ma contestualmente anche migliorare il ritorno successivo dei nuovi iscritti sulla piattaforma aumentando così la base delle utenze realmente attive.
Twitter, del resto, sta lavorando duramente per offrire nuovi servizi ed una rinnovata esperienza d’uso volta a rendere di maggiore appeal la sua piattaforma sociale. In questa direzione vanno, per esempio, i nuovi messaggi privati di gruppo e la nuovissima piattaforma di video sharing.