È guerra aperta tra Twitter e il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ieri, dopo una serie di tweet contro il social network e l’accusa di limitare la libertà di parola e di voler silenziare i repubblicani, ha firmato un ordine esecutivo con l’obiettivo di chiedere al governo di chiarire alcuni aspetti di una legge federale che permette alle compagnie online, come i social network Facebook e Twitter, di non essere responsabili per i contenuti condivisi dagli utenti, una sorta di scudo di protezione che Trump rimuoverebbe volentieri.
È questo il primo passo della guerra che Trump sembra aver dichiarato ai social network, accusando Twitter di non essere una piattaforma neutrale:
Immaginate se la vostra compagnia telefonica silenziasse o modificasse le vostre conversazioni. Le aziende di social media hanno molto più potere e raggiungono molte più persone di una qualsiasi compagnia telefonica negli Stati Uniti.
Twitter, Facebook e Google hanno sottolineato in queste ore di non avere alcuna predilezione politica, ma di limitarsi ad applicare le linee guida sui contenuti al di là dei punti di vista politici. Una portavoce di Google, in particolare, ha dichiarato:
Le nostre piattaforme hanno dato potere a tantissime persone e organizzazione in tutto lo spettro della politica, dando loro una voce e nuovi modi per raggiungere il loro pubblico.
Trump, il primo a bollare come “fake news” gli organi di stampa che non si trovano d’accordo con lui o che non lo elogiano come fanno quelli più vicini ai repubblicani, ha preso la mossa di Twitter come un attacco personale e l’ultima azione del social network dei 140 caratteri non farà che scatenare ulteriormente l’ira di Trump.
Twitter, infatti, questa mattina ha classificato un tweet di Donald Trump come in chiara violazione delle linee guida del social network per “esaltazione della violenza“. Il tweet in questione era una vera e propria minaccia di Donald Trump ai manifestanti di Minneapolis che hanno dato fuoco ad un distretto di polizia nella terza notte di proteste per l’uccisione del 46enne afroamericano George Floyd da parte di quattro agenti di polizia.
Trump ha minacciato l’intervento dell’Esercito, precisando che “quando iniziano i saccheggiamenti, inizieranno anche le sparatorie“, un chiaro riferimento ad un intervento col fuoco da parte dei militari per ripristinare l’ordine. Pochi minuti dopo la sua pubblicazione, quel tweet è stato classificato da Twitter come in violazione delle linee guida del social network:
Questo Tweet ha violato le Regole di Twitter sull’esaltazione della violenza. Tuttavia, abbiamo deciso di non oscurarlo poiché potrebbe essere di pubblico interesse.
….These THUGS are dishonoring the memory of George Floyd, and I won’t let that happen. Just spoke to Governor Tim Walz and told him that the Military is with him all the way. Any difficulty and we will assume control but, when the looting starts, the shooting starts. Thank you!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) May 29, 2020