Twitter non traccia le attività degli utenti

Twitter implementa Do Not Track: non invierà più cookie per tracciare le abitudini di navigazione degli utenti del social network.
Twitter non traccia le attività degli utenti
Twitter implementa Do Not Track: non invierà più cookie per tracciare le abitudini di navigazione degli utenti del social network.

Twitter ha comunicato l’intenzione di adottare la funzionalità “Do Not Track” che offre agli utenti la possibilità di bloccare il tracciamento della propria attività online da parte dei siti web. I social network traggono profitti enormi dalla vendita degli spazi pubblicitari, quando le campagne di marketing sono costruite sulle abitudini di navigazione. Nonostante ciò, Twitter ha scelto una strada differente da Facebook.

L’annuncio del supporto alla feature “Do Not Track” è stato prima effettuato nel corso di una conferenza sulla privacy dal CTO della Federal Trade Commission, e successivamente confermato da Twitter con un messaggio sul social network. Da molto tempo Facebook viene accusata di utilizzare le informazioni personali degli iscritti, anche dopo il logout dal sito. I suoi cookie, memorizzati sul computer, permettono di seguire gli spostamenti effettuati dagli utenti su Internet. Questi dati verrebbero venduti alle cosiddette “advertising networks”.

Twitter ha deciso di supportare l’anti-tracciamento implementato nei moderni browser. In Firefox, ad esempio, l’opzione può essere attivata selezionando la voce apposita nella scheda Privacy, mentre Internet Explorer prevede il download di un elenco di siti che consentono di bloccare i cookie. In pratica, quando un sito richiede i dati dell’utente, il browser inserisce un valore “1” nell’header HTTP Do Not Track. In questo modo, il controllo delle informazioni personali ritornerà nelle mani dei legittimi proprietari.

Mozilla ha pubblicato un post sul suo blog per complimentarsi della scelta di Twitter. Il numero di siti web che hanno deciso di rispettare la privacy degli utenti è in continua crescita. Secondo i dati più recenti, l’opzione è stata attivata dal’8,6% degli utenti desktop e dal 19% degli utenti mobile.

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