Sembrava il social network più in difficoltà, almeno in quanto a numeri, e invece Twitter tira una boccata di aria fresca. L’azienda ha annunciato il fatturato del primo trimestre 2019, pari a 787 milioni di dollari, con un aumento su base annua di circa il 20%. Si tratta di una cifra di tutto rispetto, seppur inferiore a quella relativa all’ultimo trimestre del 2018, quando l’asticella aveva raggiunto il record di 909 milioni di dollari, circa il 14% in più della rilevazione attuale. Nella sua lungimiranza, il gruppo aveva avvertito gli investitori di un possibile calo, tanto che gli analisti si erano stimati intorno ai 715 milioni di dollari in ricavi. Salendo a 787, le aspettative sono andate oltre e le perdite contenute.
Un punto fermo è, ovviamente, la crescita degli utenti. Il network con sede a San Francisco ha riportato un aumento di iscritti attivi medi mensili a 330 milioni, rispetto ai 321 milioni del trimestre precedente. E questa sarà l’ultima volta che avremo dal gruppo una statistica su tali fattori, visto che dalla prossima si concentrerà sugli “utenti attivi monetizzabili giornalieri”, ovvero coloro che investono in post sponsorizzati e pubblicità online e non tutta la pletora degli analizzabili.
Proprio questi sono cresciuti nel 2018 da 120 milioni a 126 milioni, con un +11% attuale, pari a 134 milioni; questo il motivo per cui ha scelto di cambiare la metrica. Le azioni della società sono state volatili fin da quando Twitter è diventato pubblico nel 2013, recuperando nel 2018 per raggiungere un picco di circa 47 dollari rispetto al minimo storico di circa 14 dollari dell’anno precedente. Il valore è oscillato intorno ai 33/35 dollari nelle ultime settimane, e sulla scia dei guadagni del primo trimestre 2019, il prezzo è aumentato di oltre l’8%. Guardando al futuro, Twitter prevede che i ricavi si stabilizzino tra i 770 milioni e gli 830 milioni di dollari, per il secondo trimestre del 2019.