Twitter ha recentemente rivelato l’esistenza di un torrent tracker privato che da anni ha la spiacevole abitudine di aggiungere dei backdoor nei propri script. Grazie a ciò, avrebbe carpito username e password e avrebbe avuto accesso agli account privati degli utenti di siti, forum e social network come lo stesso Twitter.
Torrentfreak, che ha riportato la notizia, si chiede però giustamente come mai non sia stato rivelato il nome di questo tracker privato. Non è certo la prima volta che qualcuno studia metodi per invadere la nostra privacy o rubare codici, ma una corretta informazione permetterebbe di limitare questi danni.
L’allarme di Twitter invece, proprio perché non dà indicazioni precise, tende invece a creare un panico indiscriminato, forse rivolto ad allontanare le gente dall’uso di BitTorrent.
Ad ogni modo, mentre restiamo in attesa di maggiori informazioni sul caso, ricordiamo che buona prassi contro i malware diffusi via P2P, sarebbe quella di condividere file sempre tramite sistemi GNU/Linux o BSD. Questi, come ovvio, non possono garantire una sicurezza al 100%, ma, contro i malware specialmente, risultano quasi inespugnabili.