Twitter si abbrevia in t.co

Twitter ha annunciato un servizio proprietario per l'abbreviazione dei link con cui il network conta di offrire maggior trasparenza, maggior sicurezza, miglior i strumenti di analisi e, soprattutto, estrema brevità: i link diventeranno infatti tutti t.co
Twitter si abbrevia in t.co
Twitter ha annunciato un servizio proprietario per l'abbreviazione dei link con cui il network conta di offrire maggior trasparenza, maggior sicurezza, miglior i strumenti di analisi e, soprattutto, estrema brevità: i link diventeranno infatti tutti t.co

t.co” è stata identificata ufficialmente come la versione breve di “twitter.com”: il social network ha così dato il via al proprio link shortener, uno strumento che mancava da troppo tempo, che va a sovrapporsi a “twt.tl” e che diventa ora invece parte integrante del servizio al fianco dei molti servizi terzi paralleli già adottati dagli utenti.

Il principio è noto e semplice: siccome Twitter autorizza messaggi di una dimensione massima di 140 caratteri, l’uso di link particolarmente corposi può impedire l’aggiunta di un commento a quanto condiviso sul network. L’uso di un servizio di abbreviazione dei link permette di limitare lo spazio destinato all’url, offrendone per contro alla parte del messaggio destinata al commento. Fino ad oggi gli utenti Twitter avevano pesantemente sfruttato strumenti terzi quali bit.ly e molti altri, ma Twitter ha ora reso ufficiale il proprio abbreviatore ufficiale destinato a scalzare in tempi brevi le offerte rivali.

Nella propria illustrazione del servizio, Twitter spiega che il tutto è stato messo a punto con tre finalità: migliorare la user experience, aumentare la sicurezza sul network e, al tempo stesso, aumentare il valore dello stesso. Gestire un link shortener, infatti, permette chiaramente anche migliori metriche e maggior monitoraggio dei contenuti, offrendo pertanto nuovi strumenti ai canali di advertising ed agli editori interessati al social network per far conoscere i propri contenuti.

Nel portare avanti la propria iniziativa, inoltre, Twitter intende adattare il sistema alle proprie necessità per andare incontro alle esigenze degli utenti. Per questo motivo un servizio integrato sarà utile per mostrare sulle bacheche le informazioni che l’utente si aspetta, «rimuovendo l’oscurità dei link abbreviati e permettendo di sapere dove un link vi sta portando»: tutto ciò ora sarà possibile perchè Twitter gestisce il tutto in proprio, con la possibilità di gestire a piacimento le informazioni senza per questo inquinare in alcun modo lo schema dei 140 caratteri su cui è scritto il DNA del social network.

Una pagina apposita è stata predisposta per guidare l’utente in questo nuovo passaggio: viene spiegato cosa succede in caso di link pericolosi e, soprattutto, si conferma il fatto che altri strumenti di abbreviazione delle url possono tranquillamente essere utilizzati senza alcun problema. Semplicemente “t.co” diventa ora la formula ufficiale dei link su Twitter, ma rimarrà tale soltanto sul network senza ambire ad invadere il mercato di bit.ly & c.

E dopo aver affidato in esclusiva a Twitter il dominio basato sulla lettera T, il gruppo avente in gestione i domini .co puntano ora ad un altro pezzo pregiato della collezione: e.co. In questo caso, però, non sarà soltanto questione di abbreviazione. L’asta sta per concludersi.

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