Twitter ha deciso: la quotazione pubblica avverrà tramite la piazza pubblica del NYSE. La scelta penalizza dunque il Nasdaq, fortemente criticato dopo il black-out che aveva “spento” le contrattazioni il giorno stesso dell’esordio di Facebook.
Ma sono anche altre le informazioni trapelate in queste ore: l’esordio di Twitter sul mercato azionario dovrebbe avvenire a partire dal 15 novembre ed il prezzo dovrebbe essere fissato per la prima volta alla chiusura delle trattative del giorno antecedente. Il “road show” con i primi incontri con le banche di affari (Goldman Sachs, Morgan Stanley e JPMorgan) inizierà il 25 ottobre ed accompagnerà il titolo “TWTR” fino al taglio dei nastri che getterà le azioni in pasto al mercato.
Nell’ultimo documento consegnato alla SEC, Twitter si definisce come una «azienda emergente» con 230 milioni di utenti attivi ogni mese e 500 milioni di tweet ogni singolo giorno. Dal punto di vista finanziario, Twitter spiega di aver registrato una crescita nelle entrate pari al 198% tra il 2011 ed il 2012; la medesima crescita è stata pari al 106% se si prendono in considerazione le prime tre trimestrali del 2012 e del 2013.
Particolarmente interessante è lo stralcio del documento riservato ai rischi che potrebbero portare ad un declino del valore del pacchetto azionario TWTR. Il gruppo spiega chiaramente come la priorità sia nel mantenere l’attuale massa di utenza ed il suo coinvolgimento: «le nostre performance finanziarie sono e continueranno ad essere determinate dalla nostra capacità di far crescere il numero degli utenti ed aumentare il loro livello di coinvolgimento sulla nostra piattaforma così come il numero di pubblicità coinvolte. Possiamo anticipare che la nostra crescita è destinata a rallentare nel tempo con l’aumentare della base degli utenti». Twitter spiega chiaramente come non possa garantire l’attuale successo della piattaforma nel caso in cui alcuni account eccellenti interrompano i loro aggiornamenti, nel caso in cui si riduca la qualità percepita dagli utenti o nel caso in cui altri prodotti si candidino a nuova alternativa di mercato. In generale, la semplice saturazione del mercato diventerà a breve un ostacolo con il quale confrontarsi.
Qualche cautela ovvia, insomma, in mezzo a qualcosa di meno ovvio circa le reali potenzialità di crescita ulteriore del social network. Twitter mette anche le mani avanti circa le attese fluttuazioni delle entrate, le quali potranno essere anche ampie e rendere meno prevedibili i dati finanziari comunicati nelle prossime trimestrali.
L’internazionalizzazione del servizio sembra essere un elemento chiave per il successo del gruppo in borsa: alla luce di un progressivo esaurimento delle opportunità di crescita in alcuni paesi, soltanto l’apertura a nuovi mercati ad alto potenziale potrà far crescere ulteriormente la base di utenti attuale. Per far ciò, però, servirà ulteriore denaro: la quotazione al NYSE servirà allo scopo e la fiducia degli investitori sarà in questo passaggio elemento critico, fondamentale per il supporto delle opportunità future del social network da 140 caratteri.