Niente telepatia o qualche altra forma di manipolazione della mente, per parlare con gli alieni sarà sufficiente un computer, una tastiera e un account Twitter. Se vi può sembrare strano e frutto di una semplice goliardata sappiate che tale idea si basa su una sorta di esperimento scientifico legato all’autorevole nome del National Geographic.
L’iniziativa prevede di sfruttare Twitter e i suoi messaggi da 140 caratteri per inviare nello spazio una risposta, ad essere sinceri parecchio tardiva, al famoso “segnale Wow“, cioè il messaggio arrivato dallo spazio e captato dagli apparecchi terrestri nel 1977, un segnale che si ipotizza possa provenire da una fonte aliena rappresentato una specie di tentativo di comunicazione con l’uomo.
Per chi non lo sapesse, il presunto messaggio alieno arrivò 35 anni fa dalla costellazione del Sagittario e durò 72 secondi. Sebbene non sia mai stato decifrato, quello che incuriosì gli studiosi di tutto il mondo, portandoli a parlare di segnale alieno, fu la sua intensità, che nel momento di picco ebbe un’intensità 30 volte superiore a quella del rumore di fondo.
L’idea del National Geographic rientra all’interno del programma “Chasing Ufos” e si propone quindi di rispondere a questo primo “approccio” inviando così, a distanza di 35 anni e nella stessa direzione da cui fu ricevuto il messaggio originale, un personalissimo “segnale Wow” realizzato dall’uomo.
Al pubblico di Internet viene chiesto così di spedire tramite Twitter un tweet con hashtag “#ChasingUFOs”. Tutti i messaggi che saranno pervenuti dalla mezzanotte di venerdì fino alle ore sette di sabato verranno raccolti e riassemblati in un unico messaggio, il quale sarà poi spedito nelle profondità dello spazio il 15 agosto prossimo (giorno del trentacinquesimo anniversario dalla ricezione del “segnale Wow”) mediante il radiotelescopio portoricano di Arecibo.
Si tratta di vere e proprie prove tecniche di dialogo tra civiltà diverse, che per l’occasione vedranno protagonisti gli utenti di Twitter dando loro la possibilità di parlare a distanza con gli extraterrestri come da sempre l’uomo ha sognato di fare. Chiunque abbia un account può quindi provare a inviare il proprio messaggio, sperando ovviamente che i nostri coinquilini dell’Universo non si siano offersi per aver dovuto attendere 35 anni per una risposta e siano ancora disposti a sentire cosa abbiamo da dire. Ma tentare, in fondo, costa solo un tweet.