Sta per partire l’atteso appuntamento di Sanremo. Il festival della canzone italiana si è sempre contraddistinto per le molte polemiche che seguono le competizioni canore ma questa volta Sanremo sta facendo molto parlare di se ancora prima di iniziare. Ha creato, infatti, molto scalpore la decisione di Twitter di vendere l’hashtag di #sanremo2017 a TIM che è main sponsor della competizione canora per il 2017. Accedendo al social network e cercando l’hashtag della manifestazione, si nota come accanto compaia il logo di TIM. Un’operazione di marketing che non avrebbe riscontri simili nella storia del social network, almeno in Italia.
Ogni tweet contenente l’hashtag della manifestazione diventa, dunque, una sorta di messaggio pubblicitario dell’operatore indipendentemente da chi lo condivida. In altri termini gli utenti del social network diventano parte di un meccanismo di marketing che porta soldi nelle casse di Twitter che ha venduto questo particolare spazio pubblicitario. Proprio per questo l’iniziativa non sembra essere piaciuta trasversalmente. Gli utenti di Twitter, infatti, non hanno gradito di trasformarsi involontariamente in vettori pubblicitari ogni qual volta commentano una notizia di Sanremo. Anche la politica è entrata nel merito della questione commentando negativamente l’iniziativa pubblicitaria anche se per l’On. Emanuele Fiano trattasi solamente della naturale evoluzione dello strapotere dei social network. Per l’On. infatti, tutti gli altri media sono diventati obsoleti e le aziende, dunque, si stanno solamente adeguando.
Questa nuova scelta di marketing di Twitter apre, però, scenari molto interessanti. Da adesso in avanti gli utenti potrebbero iniziare a trovare molti più hashtag sponsorizzati da parte di aziende che si creano nuovi spazi pubblicitari all’interno di Twitter. Sfruttare hashtag popolari significa, del resto, ottenere molta visibilità che è quello che cercano molte aziende.
Contestualmente, per Twitter potrebbe essere un nuovo ed interessante filone di business in un periodo molto critico della sua vita in cui gli utenti non crescono e i conti non tornano.