Twitter aggiorna la sua politica relativa alla privacy degli utenti. Da oggi, infatti, gli utenti o i loro eventuali rappresentanti legali, potranno segnalare un contenuto che viola la loro riservatezza attraverso immagini, filmati o informazioni personali riservate, condivise online a loro insaputa. La piattaforma a quel punto, dopo attenta verifica, provvederà a rimuovere il materiale incriminato, che non dovrà essere necessariamente offensivo. Per evitare però “abusi” anche nelle segnalazioni, che potrebbero essere finte e mirate a colpire un account, il processo di revisione delle richieste di rimozione non sarà standard, ma ogni caso, almeno così promette Twitter, verrà analizzato di volta in volta.
Twitter aggiorna anche le regole esistenti
Con questo aggiornamento l’azienda, che di recente ha visto il passaggio di consegne ai vertici dal fondatore Jack Dorsey al nuovo amministratore delegato Parag Agrawal, cerca di prevenire molestie, violazioni della privacy e attacchi mirati ai soggetti più deboli, integrando nuove regole e potenziando quelle già esistenti. “Come parte dei nostri sforzi in corso per creare strumenti con la privacy e la sicurezza al centro”, spiega in una nota Twitter, “stiamo aggiornando la nostra politica sulle informazioni private esistente e ampliando il suo campo di applicazione per includere ‘media privati'”.
In base alla politica esistente, la pubblicazione di informazioni private di altre persone, come numeri di telefono, indirizzi e ID, non era già consentita su Twitter. Ma adesso viene inclusa la minaccia di esporre informazioni private o l’incentivazione di altri a farlo.
Di fatto, con le nuove Regole di Twitter vengono coperti non solo i casi evidenti di comportamento offensivo, ma anche quelli che comprendono dei media condivisi senza alcun contenuto offensivo esplicito, a condizione che il materiale, come scritto, sia pubblicato senza il consenso della persona raffigurata. Indirizzi di casa o informazioni sulla posizione fisica, incluse coordinate GPS o altre informazioni identificative relative a luoghi considerati privati, documenti di identità, etc, verranno quindi affiancati dai media di privati, tra i contenuti ritenuti sensibili.