Lo strappo tra Anonymous e Wikileaks non è stato ricucito e, anzi, ormai è definitivo. L’indiscrezione proveniente dalla Russia la dice lunga sulle intenzioni autonome del gruppo hackivista: creare una piattaforma per la pubblicazione di documenti scottanti, con la stessa logica della creatura di Assange, senza i suoi problemi.
L’ultima impresa del gruppo, di cui ha fatto le spese la Polizia italiana, aveva già fatto pensare a una modalità molto simile a quella dei leaks. Intuizione pienamente confermata da un’intervista mail concessa a Voice of Russia da un membro del gruppo, il quale ha parlato di TYLER – questo il nome della grande novità in arrivo – non prima di aver specificato che in realtà Anonymous ha già messo in campo piattaforme come Par-Anoia, LocalLeaks e HackerLeaks.
Ciò che rende unico TYLER come piattaforma è che non sarà distribuito su un server statico. TYLER sarà un software P2P criptato, in cui ogni funzione sarà trattata e condivisa da tutti coloro che scaricano e distribuiscono il software. In teoria, questo lo rende un po’ come Bitcoin o altre piattaforme P2P in quanto non c’è praticamente alcun modo per attaccarlo o spegnerlo. Sarebbe anche, ovviamente, completamente decentrato.
C’è anche una deadline: il prossimo 21 dicembre 2012, la data famosa per essere quella (peraltro più volte smentita) del calendario Maya che predice la fine del mondo. Ma se fine del mondo, con ogni probabilità, non sarà, inizierà certamente una nuova fase del gruppo hackitivista (meno DdoS, più leaks) che non lesina, ormai da tempo, fortissime critiche a Wikileaks, tanto da aver deciso di sostituirlo. Con la fine dell’anno Assange avrà dunque un seguito anonimo ed i personalismi che hanno messo in crisi le basi di Wikileaks troveranno nuova linfa in una piattaforma distribuita ancora tutta da scoprire.
Il motivo? Dopo molte scorribande insieme – pare che il file sulla Siria sia per buona parte merito dell’attività del gruppo, così come è accertato il ruolo di Anonymous nella sottrazione dei dati Stratfor – il gruppo è arrivato alla conclusione che Julian Assange è troppo arrogante e centralizzatore, e per nulla trasparente la gestione economica del sito. La promessa riguardo a TYLER è che sarà tutto ciò che Wikileaks non è stato o non è più: a costo zero, inattaccabile, decentrato. Con una frecciatina finale che lascia presagire qualche altro sgambetto verso gli ex amici:
Quello che ci piacerebbe vedere pubblicato – sia legittimamente o trapelato da un anonimo insider – sono i dati finanziari di WikiLeaks. Noi non li possediamo, ma dovrebbero esserci dati perché noi li possiamo pubblicare. Un’organizzazione che predica la trasparenza al mondo dovrebbe provvedere a farlo verso sé stessa.