Che piaccia o meno, lo sviluppo tecnologico è spesso spinto e guidato dalle esigenze in ambito bellico. È stato così anche per la stessa rete Internet, sulla quale gli Stati Uniti iniziarono a lavorare negli anni ’60 in piena guerra fredda, come sistema di difesa e controspionaggio. Oggi la marina militare americana conferma di essere al lavoro su un’arma laser, una sorta di enorme cannone bianco che sarà installato a bordo di un’unità di trasporto anfibio a partire dalla prossima estate.
L’obiettivo è quello di fornirla in dotazione all’esercito nell’area del medioriente, dove servirà ad abbattere i droni nemici in volo e a danneggiare piccole imbarcazioni, grazie alla capacità di emettere proiettili invisibili a infrarossi in grado di mettere fuori uso ciò che viene colpito. L’esercito a stelle e strisce prevede inoltre di rendere operativo entro il 2016 anche un railgun (cannone a rotaia) che sfrutta il principio dei campi elettromagnetici, efficace per mettere fuori uso unità navali dalle dimensioni di gran lunga maggiori. L’intenzione della U.S. Navy è quella di impiegare entrambi gli armamenti in accoppiata, una scelta resa possibile anche dal costo relativamente contenuto della loro produzione.
Al contrario di quanto avviene con le munizioni tradizionali, questi particolari “proiettili laser” infatti non finiscono mai. Ecci come funziona il railgun: l’operatore posizione un piccolo proiettile all’interno dei due binari dell’arma, che grazie alla spinta fornita da una carica elettrica raggiungono l’obiettivo con una velocità sei o sette volte superiore rispetto a quella del suono. Il risparmio consiste nella spesa necessaria per la produzione delle singole munizioni, di gran lunga inferiore rispetto a quelle oggigiorno impiegate in ambito bellico (da circa un milione di dollari al pezzo).
Un equipaggiamento di questo tipo però, pur essendo tecnologicamente avanzato, può essere reso inefficace dalle semplici condizioni meteo avverse: presenza di polvere nell’aria, nuvole o pioggia. Attualmente l’esercito americano dispone di una sola unità in grado di gestire un’arma di questo tipo: si tratta della USS Zumwalt, in fase di costruzione in un cantiere del Maine, equipaggiata con un generatore capace di sprigionare 78 MW di potenza, la stessa quantità di energia necessaria per soddisfare il fabbisogno di una città di medie dimensioni.