Nel 2014, Uber ha dovuto interrompere il proprio servizio a Madrid, in seguito alla sentenza di un giudice che ne definiva l’attività come concorrenza sleale. L’azienda è tornata nella città l’anno successivo e oggi annuncia la messa in strada di una flotta composta da auto elettriche a marchio Tesla, offerte tramite l’opzione “di lusso” UberONE, che tra le altre cose mette a disposizione dei passeggeri extra come la connessione a Internet durante gli spostamenti.
Nella capitale spagnola, così come in molte altre location del mondo (comprese quelle italiane), l’attività di Uber è stata oggetto di feroci critiche da parte di chi opera da tempo nell’ambito del trasporto pubblico, in particolare dai tassisti. Il sindaco di Madrid, Manuela Carmena, ha più volte espresso la volontà di rivoluzionare la mobilità urbana in una chiave più sostenibile per l’ambiente, riducendo l’inquinamento attraverso programmi mirati. Il servizio di ride sharing punta così ad allinearsi con il volere dell’amministrazione, come conferma Carles Lloret, managing director dell’azienda per l’area Southern Europe.
Vogliamo mettere in campo iniziative in linea con ciò che desidera l’amministrazione della città.
È un momento di cruciale importanza per il percorso evolutivo di Uber: da una parte l’esigenza di innovare e investire in ricerca e sviluppo anche a costo di affrontare un forte passivo a livello di risultati economici, dall’altra il bisogno di trovare accordi con le autorità locali per condurre i test sulla tecnologia di guida autonoma, un settore in cui la società di Travis Kalanick punta a dire la propria in futuro. Va precisato che Madrid non è la prima città in cui il gruppo impiega auto elettriche: da qualche mese sono già impiegate e-car anche a Porto, Lisbona e Londra, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento nelle aree urbane.