Quando nei mesi scorsi il CEO di Uber ha scelto di vestire i panni di consigliere a fianco del neopresidente Donald Trump (ruolo già abbandonato), in molti non hanno visto di buon occhio la scelta di Travis Kalanick e hanno effettuato in massa la cancellazione dell’account in segno di protesta: in pochi giorni, oltre 200.000 persone hanno risposto all’appello della campagna #DeleteUber.
Molti, però, nell’occasione si sono accorti che l’eliminazione non era così immediata. Infatti, disinstallare l’app dal proprio smartphone non è sufficiente. Per andare incontro alle esigenze di tutti, anche di chi non desidera più usufruire del servizio di ride sharing, Uber annuncia la prossima introduzione di una nuova funzionalità, che renderà più semplice fare piazza pulita dei propri dati. Basterà selezionare l’opzione “Delete Your Account” all’interno del menu relativo alla privacy per dare il via a un conto alla rovescia dalla durata pari a 30 giorni, al termine del quale ogni informazione verrà rimossa dai server del gruppo. Il rollout della caratteristica prenderà il via nelle prossime settimane.
Restando in tema Uber, oggi Anthony Levandowski comunica un cambiamento del proprio ruolo interno alla società. L’ex dipendente di Google è accusato di aver sottratto documenti riservati relativi alla tecnologia di guida autonoma sviluppata dal gruppo di Mountain View, in particolare al sistema LiDAR. Il suo coinvolgimento nella causa legale che vede l’azienda citata in giudizio da Waymo è stato decisivo. Questo un estratto, in forma tradotta, dell’email inviata al suo team.
Desidero comunicarvi che Travis e io abbiamo deciso per la mia rimozione da tutti i lavori legati al LiDAR e al management di Uber, in relazione alla causa legale con Waymo. Ciò significa che Eric Meyhofer sarà a capo del gruppo ATG e farà riferimento direttamente a Travis, mentre io a Eric. Le mie altre responsabilità non subiranno variazioni.