New entry nel catalogo di servizi offerti da Uber ai suoi passeggeri: si chiama Uber Express Pool ed è a tutti gli effetti un’evoluzione di Uber Pool, che permette agli utenti di risparmiare sulla corsa, a patto di attendere alcuni minuti in più, condividere il viaggio con altre persone e accettare di compiere un breve spostamento a piedi per raggiungere la vettura.
La fase di test si è conclusa con successo nelle città di San Francisco e Boston e ora la feature è stata estesa ad altri importanti centri degli Stati Uniti: Washington D.C., Los Angeles, Miami, Philadelphia, San Diego e Denver. Le tariffe sono del 50% circa inferiori rispetto a quelle di Uber Pool e del 75% se confrontate con quelle di UberX, a parità di spostamento effettuato. Il funzionamento è presto spiegato: una volta che il sistema riceve una richiesta di trasporto la confronta con le altre che arrivano dalla stessa area, incrociando il tutto con i dati relativi agli autisti in zona. Le informazioni vengono così combinate al fine di creare un itinerario comune a più passeggeri.
Ecco dunque perché viene chiesto di camminare tanto quanto basta per raggiungere un punto di carico comune. Lo stesso accade all’arrivo: si viene lasciati in una posizione comoda per raggiungere la destinazione di tutti coloro che si trovano a bordo. Il ride sharing incontra il car pooling, dunque, proponendo una formula simile a quella già sperimentata da Lyft Line. Questa la dichiarazione rilasciata da Ethan Stock, Director of Product for Shared Rides di Uber, sulle pagine del sito The Verge.
Pensiamo che il car pooling rappresenti il futuro. Non solo per il nostro servizio, ma riteniamo che la transazione dal possesso dell’auto all’utilizzo del car pooling porterà incredibili benefici alle città e all’ambiente, per via di tutte le ragioni che ben conosciamo: il traffico, l’inquinamento ecc.