Non è stato di certo un anno semplice per Uber, non ci sono dubbi: in territorio nostrano lo scontro (ancora aperto) con il mondo taxi, oltreoceano una causa legale intentata da Waymo e le voci su presunte molestie sessuali perpetrate all’interno dell’azienda. Serve un cambio di rotta, in primis a livello dirigenziale e di leadership. Con questa finalità il gruppo annuncia l’assunzione di Frances Frei.
Nel colosso del ride sharing (la valutazione si aggira intorno ai 70 miliardi di dollari) ricoprirà il suolo di Senior Vice President of Leadership & Strategy, riferendo direttamente al numero uno Travis Kalanick. Già docente della Harvard Business School ed esperta di temi quali la parità di genere, Frei lavorerà a stretto contatto con Liane Hornsey (Chief Human Resources Officer) su alcuni ambiti specifici ed elencati da Uber nel post comparso sul blog ufficiale: pianificazione delle strategie aziendali, trasformazione organizzativa, management e leadership, coaching, sviluppo e supporto di un team di leader, definizione di una filosofia e di una cultura.
In altre parole, il suo compito sarà anzitutto quello di correggere le dinamiche poco trasparenti e talvolta nocive che sembrano essersi innescate all’interno del gruppo, partendo proprio dai vertici. L’assunzione si configura dunque come il primo passo di un più ampio percorso di ristrutturazione organizzativa e societaria che dovrà portare a riempire le poltrone lasciate da alcuni nomi importanti nell’ultimo periodo: tra questi Anthony Levandowski (VP Engineering del team Advanced Technologies Group), Sherif Marakby (VP Global Vehicle Programs) e Jeff Jones (presidente).
Va precisato che Frances Frei, prima dell’annuncio odierno che la vedrà far parte a tempo pieno di Uber, ha collaborato con l’azienda per far luce sulle già citate presunte molestie sessuali verificatesi nei suoi uffici, divenute di dominio pubblico nel mese di febbraio con una lettera pubblicata da una ex dipendente.