Uber Italia ha chiesto ma non ottenuto dal tribunale una sospensiva dell’ordine di inibizione partito lo scorso 27 maggio. Trascorsi i 14 giorni di prammatica, oggi dalle 12.01 UberPop, il servizio dei driver “part-time”, è chiuso. Illegale in tutto il paese.
La conferma dell’inibizione a UberPop è stata accolta con rammarico dall’azienda e dalla country manager, Benedetta Arese Lucini, che anticipa la data della prima udienza del ricorso: il prossimo 2 luglio.
Siamo dispiaciuti per la decisione del giudice di non permettere che UberPOP continui a operare tra oggi e il 2 luglio, quando ci sarà la prossima udienza. Ovviamente la rispetteremo, ma continueremo a batterci legalmente.
La battaglia legale a cui si riferisce è naturalmente il ricorso che verrà presentato per riuscire a scardinare le obiezioni delle cooperative di tassisti che hanno convinto il giudice a considerare UberPop come “concorrenza sleale” nel settore. Ma UberPop è anche una risorsa economica e probabilmente anche questo aspetto, insieme a quello ecologico, intermodale, verranno sottoposti all’attenzione del tribunale. Così come farà capolino anche la recente presa di posizione dell’Autorità dei trasporti.
Tramite il blog si è anche promossa una campagna tweet indirizzata al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, finora rimasto piuttosto silente sul tema nonostante in passato avesse sostenuto apertamente Uber e il suo ruolo, quando lo definì «un servizio straordinario». Erano i tempi di Digital Venice, prima della fumata grigia sul ddl sulla concorrenza che avrebbe dovuto, lo scorso febbraio, intervenire a proposito degli NCC.
IMPORTANTE: uberPOP si ferma fino al 2 Luglio. Facciamo sentire la nostra voce. Scopri come: https://t.co/leArU331oY
— Uber_Italia (@Uber_Italia) June 10, 2015
La stessa manager pensa che in ogni caso sia davvero indifferibile una nuova regolazione dei servizi:
Moltissimi nelle ultime settimane ci hanno sostenuto, cittadini, opinion leader, associazioni di consumatori. È la dimostrazione che il nostro servizio è amato, proprio perché utile e decisivo per la mobilità cittadina. Ora tocca alla politica portare l’Italia verso l’innovazione, prendendo le decisioni necessarie per permettere la mobilità del futuro. In questo momento, molto delicato, si stanno decidendo le sorti della mobilità del nostro Paese, con scelte che definiranno la strada che l’Italia andrà a percorrere nei prossimi anni riguardo a temi cruciali per tutti noi come mobilità e trasporto locale.