Uber ha annunciato che da stasera alle 20 il servizio UberPop sarà sospeso in tutta la nazione francese. La notizia è stata ripresa in tutto il globo dalle pagine di Le Monde, alla fine di una settimana tremenda per l’azienda, stretta tra la guerriglia urbana a Parigi scatenata dai tassisti, l’empasse istituzionale tra prefetti, sindaci, persino gli arresti dei manager, e la corte costituzionale presso la quale giace ancora il dossier in attesa di un pronunciamento. Per evitare di diventare ancora di più un bersaglio, Uber ha fatto un passo indietro.
In Francia dunque le vicende stanno prendendo un percorso completamente diverso da quello in Italia. Le premesse sono identiche, così come le proteste vibranti dei tassisti che considerano UberPop un servizio illegale; anche le intemperanze sono simili, ma dal punto di vista legislativo è un unicum europeo: per la prima volta Uber sospende un servizio senza un ordine del tribunale. La ragione è tristemente nota: a Parigi e in altre città francesi la vita dei driver di UberPop (conducenti senza licenza professionale) è diventata impossibile dopo che si sono unite le forze di uno stato apertamente ostile, della polizia che compie fermi e dei tassisti che minacciano fisicamente chi lavora per la multinazionale. Una situazione talmente incendiaria che il primo ministro in persona si è rallegrato per la scelta di Uber.
Manuel Valls se réjouit de la suspension d'#UberPop http://t.co/v0S0uhPeCe pic.twitter.com/PYyRVlsBS5
— Le Monde (@lemondefr) July 3, 2015
Il comunicato di Uber
La dichiarazione ufficiale di Uber, ripresa dal quotidiano francese che ha intervistato Thibaud Simphal, il direttore generale di Uber nel paese transalpino, cita i disordini e mette come deadline il mese di settembre, quando la corte dovrebbe pronunciarsi. In Francia però al momento nessuno crede ci siano le condizioni per rispettare questo termine.
Alla luce delle violenze della scorsa settimana, abbiamo deciso di sospendere UberPop fino alla decisione di settembre della Corte Costituzionale. È un giorno tremendamente triste per i nostri 500 mila passeggeri, così come i driver che hanno utilizzato la piattaforma. Tuttavia, la sicurezza deve venire prima. (…)
UberPop è stata un’importante fonte di reddito per i diecimila conducenti che utilizzano la piattaforma, che amano la flessibilità che viene fornita con questo lavoro: la libertà di prendere i figli a scuola, prendersi cura di un parente anziano o partecipare a un corso serale. Siamo consapevoli che la nuova tecnologia è dirompente: non solo per le società, ma per le persone che lavorano e loro famiglie. Questo è particolarmente vero in un periodo di elevata disoccupazione. Ma crediamo ci sia una via d’uscita che offre nuove opportunità per tutti i driver tra cui i tassisti, così come i passeggeri che amano la comodità di servizi come Uber, Heetch e Djump. (…)
È straziante vedere la violenza nelle strade, quando sappiamo che i tassisti possono guadagnare di più sulla piattaforma Uber. È il motivo per cui abbiamo bisogno di fare un lavoro migliore per spiegare e comunicare i vantaggi di Uber a tutti i conducenti. (…) A settembre la Corte Costituzionale deciderà se le disposizioni della legge Thevenoud su UberPop sono costituzionali o no. Nel frattempo lavoreremo sodo per avere tutti i partner-drivers colpiti dalla sospensione di oggi di nuovo sulla strada il più rapidamente possibile.
La proposta di Uber
Nell’intervista a Le Monde viene chiarita la posizione di Uber in Francia. Il nodo centrale è la legge che prevede molte ore di formazione per diventare driver con licenza, perciò la società non può neppure trasferire parte del suo business da UberPop agli altri servizi. La legge Thévenoud prevede una formazione superiore di dieci volte a quella necessaria per pilotare un aereo leggero, e più costosa, e vieta l’uso di auto più piccole ed ecologiche. Insomma è apertamente costruita a favore dello status quo dei tassisti ed evitare l’ingresso di nuove licenze e nuovi player.
Uber ha più volte proposto delle modifiche: alleggerendo le ore, aggiungendo un esame, e diminuendo i costi, si potrebbe lavorare nel paese anche con UberPop. La sospensione non riguarda infatti UberX e Uber Black, servizi più regolamentati di UberPop, che sono gestiti da driver professionali con licenza professionale.