La richiesta da parte dell’Unione Europea di creare un corpus legi sufficientemente ricco e completo da poter gettare le basi per il futuro della digitalizzazione dei libri è stata accolta: nella giornata di ieri è stato infatti firmato un documento con il quale si intende stabilire una serie di paletti e di vincoli utili a gestire in futuro le procedure di passaggio da cartaceo ad elettronico dei libri ritenuti non più in commercio.
Fine ultimo del nuovo memorandum è quello di «stimolare la creazione di un servizio europeo di libri elettronici accessibili online», semplificando a livello burocratico l’iter che ogni opera deve seguire prima di poter finire nella libreria digitale del vecchio continente. Libreria che, grazie alle nuove mosse dell’Unione Europea, potrà presto arricchirsi di nuovi titoli provenienti dalla categoria delle “opere orfane”, ovvero quelle delle quali non è possibile identificare il detentore del diritto d’autore e oggi fuori commercio.
Tre sono i punti chiave del memorandum. Punto primo: la digitalizzazione dei libri deve essere trattata su base volontaria con l’autore o un’associazione che lo rappresenti, al fine di individuare un accordo che possa soddisfare tutte le parti in gioco, senza accantonare il diritto da parte dell’autore di rivendicarne la paternità. Punto secondo: le decisioni sulla pubblicazione in formato digitale delle opere possono essere prese solo da associazioni collettive in cui vi sia un numero sufficientemente elevato di membri interessati negli accordi in questione. Punto terzo: gli editori e gli autori possono imporre vincoli dal punto di vista della distribuzione, la quale può prevedere clausole commerciali di vario genere.
Il nuovo documento rappresenta un primo importante step verso la realizzazione di un progetto europeo di largo respiro, fornendo all’intero continente un archivio culturale di primo piano. Il progetto Europeana, del resto, non attende altro che nuove iniezioni di contenuti digitali provenienti dall’enorme libreria delle opere orfane.
L’accordo è inoltre particolarmente importante per dirimere eventuali future controversie: negli Stati Uniti Google e gli editori sono da anni sul piede di guerra, con Amazon e Microsoft pronti ad accendere la miccia ogni qualvolta la questione torni a farsi calda. In ballo, infatti, v’è il controllo sul futuro del comparto ed un accordo di categoria può configurare per autori ed editori europei un importante passo avanti per la salvaguardia dei propri diritti.