Dopo cinque anni sotto costante controllo, ora Microsoft potrà beneficiare di una politica più morbida da parte della Commissione Europea. L’istituzione del vecchio continente ha, infatti, deciso di rivedere parte dei provvedimenti adottati nel corso del 2004 per assicurarsi che Redmond rispettasse pienamente tutte le norme antitrust vigenti nell’Unione Europea. La nuova decisione potrebbe sancire il disgelo nei rapporti tra i due soggetti, benché si profilino all’orizzonte altri aspri confronti legati al browser Internet Explorer.
Attraverso i provvedimenti del 2004, e i pronunciamenti del 2005, la Commissione Europea aveva sancito l’istituzione di un fiduciario per controllare l’operato di Microsoft e assicurarsi che la società fornisse tutte le informazioni necessarie per l’interoperabilità ai suoi concorrenti. «Alla luce dei cambiamenti nel comportamento di Microsoft, delle maggiori opportunità per i produttori di terze parti di esercitare i loro diritti davanti alle corti nazionali e dell’esperienza maturata dall’adozione dei provvedimenti del 2004, la Commissione non ritiene più necessaria l’esistenza di un fiduciario a tempo pieno per verificare che Microsoft si attenga ai propri doveri» si legge nel comunicato da poco diffuso dalla Commissione Europea.
L’abolizione di un fiduciario permanente non esclude, comunque, la possibilità per l’Europa di verificare la condotta di Microsoft in materia di antitrust. La Commissione si riserva il diritto di ricorrere quando necessario a consulenti tecnici, persone in grado di prendere in esame singole decisioni da parte di Redmond per poi fornire dettagliati rapporti alle autorità europee. Il nuovo corso consentirà dunque a Microsoft di non sentirsi un sorvegliato speciale nel vecchio continente, ma al tempo stesso lascerà ampi spazi di manovra alla Commissione per intervenire laddove si verificassero atteggiamenti in contraddizione con l’impianto normativo sulla libera concorrenza nel mercato europeo.
Nonostante gli ultimi provvedimenti, in sede europea i rapporti con Microsoft continuano a essere tesi, specialmente in seguito all’apertura di un nuovo caso antitrust legato al browser Internet Explorer. Secondo la Commissione Europea, l’inclusione dell’applicativo nei sistemi operativi Windows avrebbe violato le norme sulla concorrenza già a partire dal 1996, consentendo a Microsoft di avvantaggiarsi sul mercato a danno dei suoi competitor.