Margrethe Vestager, commissario europeo responsabile della concorrenza sul mercato, ha confermato l’avvio di un’indagine verso Broadcom. Il motivo? L’Antitrust ha aperto un’inchiesta ipotizzando l’uso illecito delle clausole di esclusività nel merito dei set-top-box prodotti dalla compagnia.
Ecco le spiegazioni dell’ufficio europeo:
I set-top box e i modem TV fanno parte della nostra vita quotidiana, sia per lavoro che per svago. Sospettiamo che Broadcom, uno dei maggiori fornitori di componenti per questi dispositivi, abbia introdotto restrizioni contrattuali per escludere i propri concorrenti dal mercato, il che impedirebbe ai clienti di Broadcom e, in definitiva, ai consumatori finali, di cogliere i vantaggi della scelta e dell’innovazione e per questo intendiamo suggerire a Broadcom di interrompere tale comportamento, per evitare qualsiasi rischio danneggiare la concorrenza.
Broadcom è uno dei leader globali in numerosi mercati, tra cui: system-on-a-chip, che costituiscono il “cervello” di un set-top box o modem, chip front-end, componenti hardware che convertono gli ingressi analogici in uscite digital, antenne Wi-Fi, necessarie per le connessioni dei dispositivi alla rete e le apparecchiature centralizzate per l’ottenimento dei dati dal cloud. La Commissione Ue ha spedito a Broadcom uno statement of objections spiegando i motivi per cui ritiene necessarie le misure provvisorie.
Parallelamente, la Commissione ha anche emesso una comunicazione con cui intende imporre misure provvisorie al gruppo. Ad ogni modo, le conclusioni preliminari dell’indagine sono le seguenti: è probabile che Broadcom detenga un’effettiva posizione dominante in vari mercati per la fornitura di sistemi su chip per decoder TV e modem. alcuni accordi tra Broadcom e sette dei principali clienti che fabbricano decoder e modem TV contengono clausole di esclusività che possono comportare l’acquisto da parte dei consumatori di sistemi su chip, chip front-end e Wi-Fi esclusivamente o quasi esclusivamente da Broadcom. Le disposizioni contenute in questi accordi possono incidere sulla concorrenza e soffocare l’innovazione, a scapito degli utenti.