Viviane Reding, commissario europeo alle Telecomunicazioni, ha dichiarato che servono nuove norme che regolino la circolazione del materiale digitale, norme in grado di conciliare il più possibile le esigenze dei produttori dei contenuti con le possibilità dei cittadini. Questo al fine di evitare il ricorso a pratiche di download illegale.
Un bisogno che deriva dalla constatazione che la pirateria digitale va assumendo un carattere quasi “fascinoso”, soprattutto per il pubblico composto dalle nuove generazioni, cioè quelle cresciute nel pieno dell’era digitale.
I dati dicono, infatti, che circa il 60% dei cittadini compresi nella fascia fino a 24 anni ha scaricato materiale protetto da copyright in maniera illegale, un dato che fa riflettere le major e le varie istituzioni.
L’idea del commissario è quello di creare un mercato unico europeo, in grado di garantire un buon margine di guadagno ai produttori e dei prezzi e delle modalità di accesso convenienti e agevoli per i fruitori.
La strada da percorrere è comunque ancora lunga: di certo serviranno diversi accordi che saranno da valutare da caso a caso, dato che non tutte le major hanno dimostrato di avere un’unica visione sotto questo aspetto. Quel che è certo, è che in un mercato europeo libero sono poco assennate certe limitazioni relative ai diversi mercati dei singoli paesi dell’UE.