UE VS Microsoft: fine dei giochi

Parola fine sul procedimento antitrust avviato dalla Commissione Europea contro Microsoft. Martedì l'ultimo tentativo fallito di dialogo, oggi una nota di Mario Monti prefigura una multa milionaria
UE VS Microsoft: fine dei giochi
Parola fine sul procedimento antitrust avviato dalla Commissione Europea contro Microsoft. Martedì l'ultimo tentativo fallito di dialogo, oggi una nota di Mario Monti prefigura una multa milionaria

Non c’è più partita tra Unione Europea e Microsoft sul procedimento antitrust avviato dalla Commissione nel 2000. Con una nota ufficiale, il commissario alla Concorrenza Mario Monti ha chiuso definitivamente ogni spiraglio per il patteggiamento e ha aperto le procedure per una sanzione esemplare.

«Vorrei informarvi che non è stato possibile trovare un accordo con Microsoft – si legge nella nota – Abbiamo fatto grandi passi in avanti per risolvere i problemi del passato ma non ci siamo trovati d’accordo sugli impegni futuri»

Mercoledì Monti presenterà alla Commissione i risultati definitivi di quattro anni di lavoro per giungere ad una decisione «che crei un forte precedente». La multa sarà esemplare e costerà a Microsoft centinaia di milioni di euro.

Secondo la Commissione, Microsoft ha usato il proprio monopolio sui sistemi operativi per PC al fine di guadagnare quote nel mercato dei sistemi server di fascia bassa e in quello dei software multimediali. Nel primo caso, Microsoft ha integrato le funzionalità dei sistemi Server con quelle dei sistemi Client (tipo Windows 98) in modo da garantire la piena interoperabilità solo utilizzando prodotti di casa Redmond.

Nel campo dei software musicali, procedimento avviato nel 2001, la Commissione ha condannato la pratica di Microsoft di distribuire Windows Media Player integrandolo nel sistema operativo, impedendone la cancellazione e la sostituzione e bloccando lo sviluppo di software alternativi.

Riguardo ai due casi la Commissione aveva proposto tre alternative: divulgare le necessarie informazione per permettere ai sistemi server alternativi a Microsoft di interoperare con Windows e limitare la presenza di Windows Media Player, distribuendo due versioni di Windows oppure includendo in Windows software alternativi.

Sulla questione più spinosa, quella che ruota attorno al player multimediale, Microsoft ha sempre opposto l’impossibilità di rimuoverlo senza intaccare irrimediabilmente l’intero impianto di Windows.

L’ultimo tentativo in extremis di giungere ad un accordo si è consumato lo scorso martedì, quando l’amministratore delegato di Microsoft, Steve Ballmer, è volato in tutta fretta a Bruxelles per un infruttuoso incontro con Mario Monti.

Mercoledì 24 la decisione finale, poi il caso lascerà le stanze della Commissione per approdare, in seguito al sicuro ricorso di Microsoft, nelle aule della Corte di Giustizia europea dove sarà difficile, in caso di accordo plenario della Commissione europea, ribaltare la decisione.

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