2,1 milioni di rifugiati e oltre sei milioni di sfollati interni sono le impressionanti cifre diffuse da Refugees United e relative al solo continente africano. A loro è indirizzato un nuovo progetto dell’organizzazione internazionale non governativa che, in collaborazione con Ericsson e UNHCR ha dato vita ad una particolare piattaforma che consentirà di rintracciare amici e parenti con l’ausilio di un computer o un telefono cellulare. Il sistema sarà in un primo momento attivo soltanto in Uganda ma, a detta dei responsabili, potrà tornare utile anche in altri stati.
Il paese, scosso da oltre vent’anni di guerra civile che vede schierati da una parte il governo centrale e dall’altra l’Esercito di Resistenza del Signore (LRA), vede centinaia di migliaia di persone in condizioni di emergenza. È proprio da questa situazione che nasce l’esigenza di mettere a punto nuovi mezzi con i quali favorire il ritrovamento dei familiari dispersi.
La prima fase del progetto, il cui completamento è programmato entro la fine del 2011, prevede proprio la possibilità di sfruttare mezzi semplici come gli SMS per ripristinare i contatti tra sfollati e rifugiati. Se di un vero e proprio social network forse non si può parlare, almeno non nell’accezione più comune del termine, l’iniziativa ha comunque l’obiettivo di sfruttare le potenzialità di interazione messe a disposizione dalle odierne tecnologie per fini tutt’altro che limitati all’ambito dell’intrattenimento, al contrario di quanto avviene con le piattaforme più battute.
L’esito di esperimenti passati in tale direzione fanno ben sperare, come dimostra il caso di Ushaidi, pensato per raccogliere ed aggregare le testimonianze di coloro che si trovano in zone di guerra o di chi rimane coinvolto in situazioni di emergenza.