UGC sempre più centrale per il marketing

Due studi testimoniano la crescita dei contenuti prodotti dagli utenti e tentano di prevederne l'importanza da qui al 2013, specialmente per quanto riguarda tutta l'utenza che ruota intorno a tali contenuti alimentandoli, fruendoli e commentandoli
UGC sempre più centrale per il marketing
Due studi testimoniano la crescita dei contenuti prodotti dagli utenti e tentano di prevederne l'importanza da qui al 2013, specialmente per quanto riguarda tutta l'utenza che ruota intorno a tali contenuti alimentandoli, fruendoli e commentandoli

Due studi incentrati sulla produzione di contenuti da parte degli utenti provenienti da eMarketer e Forrester Research fanno il punto sul futuro dell’UGC (User Generated Content) e su come esso vada utilizzato o approcciato per le campagne di marketing.

L’assunto di base è che i contenuti generati dagli utenti sono destinati a crescere almeno nei prossimi 5 anni. Il grosso della categoria ovviamente sarà costituito da foto e video caricatiuploadati sui social network, ma un grande spazio lo rivestirà anche il blogging, sia nella sua forma testuale che in quella video. Più importante ancora però saranno le cosiddette zone grigie.

Secondo eMarketer 82,5 milioni di utenti hanno creato contenuti e 116 milioni ne hanno consumati nel 2008, solo negli Stati Uniti, numeri destinati ad arrivare per il 2013 rispettivamente a 114 e 154 milioni. Sarebbe però limitante dividere il pubblico solo in due categorie quando esistono molti modi diversi di approcciare l’UGC.

Forrester divide in creatori di contenuti, commentatori di quei contenuti, spettatori tramite feed e aggregatori, membri di community, spettatori semplici, non spettatori. L’ordine è decrescente dal massimo al minimo dell’attività.

Sempre secondo l’istituto di ricerca sono proprio tutte le categorie intermedie a costituire la zona grigia, la categoria di utenti che, nonostante non crei effettivamente contenuti, può essere ritenuta della stessa importanza nell’alimentare un passaparola o una forma di comunicazione. Chi commenta o chi aderisce a community crea senso anch’esso, dunque non si può fare una campagna in rete senza prevederli come membri fondamentali. Secondo Forrester è importante considerare una risposta da parte degli utenti. E potrà essere anche negativa, perchè senza feedback non c’è vero UGC.

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