Il primo tentativo da parte di Apple di rispondere alle richieste del giudice Robin Jacob, colui che ha stabilito che, almeno nel Regno Unito, Samsung non ha violato alcun brevetto con i propri prodotti, non è andato a buon fine: lo stesso giudice è rimasto infatti sorpreso da quanto pubblicato sul sito Web dell’azienda di Cupertino, chiedendone la rimozione entro 24 ore e la sostituzione con una nuova dichiarazione pubblica entro 48.
La vicenda trova le proprie motivazioni nella sentenza emessa lo scorso mese di luglio, quando le autorità britanniche hanno stabilito che il Galaxy Tab non viola in alcun modo la proprietà intellettuale della mela morsicata in termini di design, in quanto i prodotti Apple sarebbero decisamente «più cool». Una frase, questa, colta al balzo dalla società di Tim Cook, la quale ha riportato con precisione le parole dei giudici per illustrare ai propri utenti l’assenza di colpe da parte di Samsung. Il comunicato, inoltre, prosegue illustrando come in Germania oppure negli USA la situazione sia ben diversa, quasi a voler evidenziare un errore da parte dei giudici del Regno Unito.
Il comunicato ufficiale di Apple non è chiaramente andato giù al giudice Jacob, il quale ne ha richiesto l’immediata rimozione al fine di inserire un nuovo comunicato in grado di mettere in risalto un elemento essenziale: la mela morsicata deve chiedere pubblicamente scusa a Samsung per le gravi accuse mosse e deve farlo nella maniera corretta. A complicare ulteriormente la situazione, tuttavia, è giunta la richiesta da parte dei legali del gruppo di avere 14 giorni a disposizione per pubblicare un nuovo annuncio: troppo, secondo il giudice, convinto che un gruppo della portata di Apple necessiti al più di due giorni per modificare una pagina del proprio sito Web.
La vicenda “Apple contro Samsung”, insomma, continua ad infiammare il settore della tecnologia, se non in aula di tribunale sicuramente al di fuori. Quanto accaduto mette quindi chiaramente in risalto la riluttanza da parte di Apple nel porre le proprie scuse ufficiali a Samsung, ritenuta da Cook e colleghi pienamente colpevoli di svariati reati con i dispositivi della linea Galaxy.