Il Regno Unito ha da poco approvato una nuova legge anti-pirateria particolarmente punitiva e rigorosa. A poche settimane dall’approvazione già si cominciano a segnalare le prime conseguenze reali e non sono certamente positive per il fronte no-P2P.
Probabilmente era ampiamente prevedibile, ma gli utenti stanno migrando in massa verso forme di file-sharing “sicure” dagli sguardi indiscreti delle forze dell’ordine.
Sappiamo bene quanti software e server proxy promettano ormai un altissimo livello di “privacy”. Dunque TorrentFreak, ad esempio, registra come il servizio proxy BT Guard stia vivendo, quanto a iscritti, un periodo d’oro. Evidentemente il fatto che con poco più di 5 euro al mese si possano scaricare tutti i file che si desiderano nascondendo il proprio IP è sembrata a molti la corretta risposta alla nuova situazione legale.
La vera notizia, probabilmente, è proprio questa: l’utenza inizia a essere disposta a pagare pur di esercitare quello che inizia a pensare come un proprio diritto. E se la gente inizierà davvero a maturare questa prospettiva, non ci sarà più legge in grado di arginare il fenomeno pirateria.