La British Phonographic Industry (BPI) ha ufficialmente chiesto a Cable & Wireless e Tiscali di staccare la spina a 59 utenti implicati in attività di file sharing illegale. L’associazione intende con questa azione mettere gli ISP con le spalle al muro, costringendoli con dati probanti a prendere in considerazione il problema. Il ruolo degli ISP è, giocoforza, ambiguo in quanto ha a che vedere con limiti da imporre a quelli che sono propri clienti (utile in tal senso ricordare la recente protesta dell’italiana Assoprovider con la quale viene respinta la responsabilità del ruolo di «guardiani della rete» per i provider).
BPI ricorda nel proprio comunicato ufficiale che 139 persone sono già state incriminate e, tra queste, 111 hanno patteggiato una sanzione pecuniaria per riparare i problemi legali conseguenti. Al tempo stesso, però, BPI sa di non poter proseguire all’infinito con le iniziative legali e cerca dunque con gli ISP una soluzione di collaborazione affinchè gli “uploader” vengano fermati a monte.
17 gli utenti Tiscali identificati, 42 quelli di Cable & Wireless. C&W ha fatto sapere che gli account per i quali è stata identificata una eventuale attività illegale sono già stati inibiti all’accesso, Tiscali al momento si esime dal fornire commenti e indicazioni in merito.