Ultima settimana di amnistia in United Kingdom. Per amnistia si intende quella proposta dalla BSA (Business Software Alliance) la quale ha fissato per il 26 Marzo la fine di quella che è stata denominata “Detox Campaign“. Niente meno e niente più di un condono in materia software, circa 1 mese di tempo in tutto per regolarizzare le proprie posizioni in materia.
La Detox Campaign, infatti, è un’iniziativa volta a “disintossicare” il parco computer attualmente disponibile da tutti i software illegali presenti (copie, crack, versioni prive di licenza, eccetera). Il sito stesso della BSA denuncia come ben il 39% del software nel mondo non sia originale: la campagna si pone come obiettivo il diminuire tale quota con iniziative di sensibilizzazione volte ad allungare la mano all’utente (per il quale si fa spesso riferimento a involontari utilizzi di software non autorizzato) per poi intervenire con sanzioni nei confronti di chi non intenda mettersi in regola.
La BSA ha altresì creato SAM, un personaggio che prende il nome dalla sigla di “Software Asset Management” e che si ripropone di seguire passo a passo chi intenda essere completamente in regola con quanto previsto dalle leggi in vigore in ambito software.
Uno dei maggiori promo all’iniziativa BSA è stato il caso emerso nelle ultime ore in Nord America: la nota azienda facente capo al marchio Red Bull ha infatto auto-certificato numerose versioni illegali di software (Adobe, Symantec, Microsoft). Il caso sarebbe sorto in seguito ad una segnalazione al numero BSA preposto. In seguito ad un immediato contatto con Red Bull, l’azienda avrebbe deciso di effettuare un controllo interno autogestito ed in seguito alla collaborazione apportata si è giunti all’accordo finale di una penale di 105.000 dollari con l’impegno di eliminare tutte le copie del software denunciato.