Ultrabook con display Sharp IGZO da 3840x2160 pixel

Ultrabook con display Sharp IGZO da 3840x2160 pixel: sarà questa la nuova evoluzione del settore, per sfruttare al meglio le potenzialità di Windows 8.
Ultrabook con display Sharp IGZO da 3840x2160 pixel
Ultrabook con display Sharp IGZO da 3840x2160 pixel: sarà questa la nuova evoluzione del settore, per sfruttare al meglio le potenzialità di Windows 8.

Il segmento degli ultrabook è in continua evoluzione, con l’arrivo di dispositivi sempre più potenti e caratterizzati da design ricercati. Uno dei punti di forza delle prossime generazioni potrebbe essere rappresentato dalla dotazione dei display Sharp IGZO (acronimo che sta a indicare “ossido di indio, gallio e zinco”), realizzati con una tecnologia in grado di garantire pannelli sempre più sottili e definizioni elevatissime. È già stato avvistato un primo prototipo da 13,5 pollici con risoluzione 3840×2160 pixel.

Impossibile non fare il confronto con il MacBook Pro da 15 pollici Retina Display che Apple ha lanciato nel mese di giugno, il cui schermo si ferma però a 2880×1800 pixel. Proprio la società di Cupertino si è già interessata in passato a questo tipo di tecnologia, tanto che in molti ne hanno ipotizzato l’integrazione sui dispositivi della linea iPhone e iPad, un’ipotesi poi rivelatasi infondata.

I produttori impegnati nella progettazione di ultrabook potrebbero invece beneficiarne prossimamente, come testimoniano le voci relative a un importante investimento nelle azioni Sharp da parte di Intel, finalizzato proprio a sostenere lo sviluppo e la produzione dei display IGZO da equipaggiare su sistemi Windows 8.

Un altro dei punti di forza dei pannelli realizzati con questa tecnologia riguarda il consumo energetico, sensibilmente ridotto rispetto alle più tradizionali soluzioni LCD. Questo porterebbe inevitabilmente a un minor peso sull’autonomia dei portabili, con ovvi vantaggi in termini di longevità. Intel ha dimostrato di essere particolarmente attenta a questo aspetto, tanto da sviluppare processori con accorgimenti tali da ridurre al minimo il quantitativo di energia assorbita quando non necessario: non è dunque da escludere che lo stesso possa avvenire in futuro anche per gli schermi.

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