Microsoft starebbe progettando un nuovo motore di ricerca. La notizia è destinata a figliare innumerevoli speculazioni al riguardo, ma alcune riflessioni sembrano scaturire immediate: Microsoft potrebbe aver giudicato Live Search come non adeguato alla sfida con Google, dunque una nuova ripartenza si rende necessaria per rinvigorire i risultati nel settore; il progetto potrebbe essere la sepoltura dei precedenti investimenti o quantomeno una dichiarazione fallimentare di quello che fino ad oggi è stato portato a termine; l’avvicinamento a Yahoo non ha partorito alcunchè, dunque si torna ad investire sulle proprie forze e sui cervelli già al soldo.
L’ipotesi scaturisce da TechCrunch, la cui prima firma Michael Arrington spiega che il team di sviluppo del nuovo progetto sarà capitanato da Sanaz Ahari, giovanissima (25 anni) responsabile proiettata dal mondo universitario direttamente a Redmond ed ora dirottata a Mountain View per andare a creare, proprio sulla terra resa famosa da Google, quello che ambisce ad essere l’anti-Google.
Sanaz Ahari è stata innanzitutto a capo del progetto Start.com con il quale Microsoft ha mosso i primi passi nel settore. Il suo destino è stato quindi quello di partecipare alle prime mosse di Live Search, ed è stata lei a scrivere il necrologio per Start.com direttamente dal proprio blog su Live Space in data 15 maggio.
Sanaz Ahari sarà ora a capo di un team “stellare” avente il difficile compito di creare un servizio che riesca a far scattare negli utenti la scintilla utile a scardinare il rapporto di fiducia totale che oggi l’utenza mantiene per Google. Come ben illustrato da David A. Utter per Webpronews, è difficile immaginare che l’utenza possa abbandonare di punto in bianco Google: «Live Search fa un buon lavoro di ricerca, e potrebbe essere sufficiente se Google non esistesse. Ma non è così, oggi». Il team della Ahari dovrà dunque creare un qualcosa di migliore e presumibilmente di diverso, ben sapendo che fino ad oggi i risultati raccolti sono stati scarsi e le ambizioni rimangono alte. Non è dunque forse un caso se Microsoft mette in campo la forza più “giovane” che ha a disposizione, cercando probabilmente in una nuova forma mentis la necessaria elasticità per guidare un team, un progetto, un obiettivo.