Un genio dell'informatica ladro e gentiluomo

Condannato a 3 anni di carcere per delle frodi online, il genio dell'informatica Gabriel Bogdan Ionescu potrebbe diventare collaboratore di giustizia. Il ragazzo è stato richiesto da una società che collabora col tribunale per contrastare i crimini online
Un genio dell'informatica ladro e gentiluomo
Condannato a 3 anni di carcere per delle frodi online, il genio dell'informatica Gabriel Bogdan Ionescu potrebbe diventare collaboratore di giustizia. Il ragazzo è stato richiesto da una società che collabora col tribunale per contrastare i crimini online

Da pirata informatico a collaboratore di giustizia. Potrebbe essere riassunta così la parabola professionale di Gabriel Bogdan Ionescu, il ventenne divenuto famoso lo scorso anno per aver collaborato ad alcune frodi bancarie online, che gli sono costate una condanna a oltre tra anni di detenzione presso il carcere di Como. Ora il giovane cracker potrebbe sfruttare il suo talento collaborando con le forze di polizia per stanare i pirati informatici online.

Medaglia d’oro alle Olimpiadi di matematica dei Balcani, Gabriel Bogdan Ionescu era stato assoldato durante la scorsa primavera da un gruppo di pirati informatici romeni, intenzionati a svuotare in un’unica soluzione un conto corrente online particolarmente ricco. I malfattori erano giunti al deposito tramite i tradizionali canali del phishing con email fittizie, che riproducevano nella grafica e nei contenuti i messaggi di istituti bancari e delle Poste, per sottrarre le credenziali di accesso ai conti online degli inconsapevoli utenti. I conti venivano poi progressivamente svuotati con trasferimenti di denaro su carte di credito prepagate e successivi prelievi via bancomat.

Con un insperato colpo di fortuna, i pirati informatici avevano ottenuto anche le credenziali di accesso per un conto sul quale erano depositati circa 100mila Euro, frutto di una vincita all’Enalotto. Intenzionato a non perdere la ghiotta occasione, il gruppo esperto nel phishing aveva deciso di trasferire in un’unica soluzione tutto il denaro, un’operazione resa difficile dai sistemi di sicurezza contro le frodi online e che richiedeva grandi conoscenze informatiche. L’incarico di infrangere il sistema era stato così affidato al geniale e famoso Gabriel Bogdan Ionescu. E proprio la fama del giovane aveva però consentito agli inquirenti italiani, guidati dal pubblico ministero Francesco Cajani, di identificare il gruppo di pirati informatici e di consegnarli alla giustizia.

Condannato a oltre tre anni di reclusione, Bogdan Ionescu era tornato alla ribalta delle cronache lo scorso ottobre per aver superato brillantemente il test di ingresso necessario per accedere alla facoltà di Ingegneria Informatica del Politecnico di Milano. Il giovane si era classificato al primo posto, dimostrando una considerevole conoscenza della materia, applicata in quel caso per scopi non fraudolenti. A distanza di alcuni mesi, ora la società WayLOG di Como ha offerto un posto di lavoro al ragazzo per sfruttare le sue conoscenze informatiche. L’impresa comasca lavora da tempo per conto del tribunale, occupandosi delle intercettazioni e del contrasto ai reati informatici.

«L’incarico del giovane sarà di sviluppare, in collaborazione con la polizia italiana, sistemi informativi in grado di prevenire i reati in materia di clonazione di carte di credito e soprattutto in materia di pedofilia, smascherando e individuando i reali gestori dei siti pedopornografici» ha dichiarato il legale di Bogdan Ionescu, che da tempo sottolinea come il suo assistito avesse semplicemente creato un sistema per il famigerato trasferimento del denaro, senza però partecipare attivamente alla frode online.

Spetterà ora al giudice del Tribunale di sorveglianza la decisione di concedere o meno la scarcerzione, consentendo così al ventenne di partecipare alle azioni di controllo e contrasto della criminalità online di WayLOG per conto della magistratura. Gabriel Bogdan Ionescu potrebbe ottenere gli arresti domiciliari e la possibilità di iniziare una nuova vita, ponendo rimedio agli errori commessi.

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