Un IBM 5100 per salvare il futuro

Un IBM 5100 per salvare il futuro

Tempo fa, in un passato articolo, parlammo della nascita del computer comunemente chiamato IBM PC (per la precisione il modello era il 5150) e della conseguente nascita di uno standard di fatto come il computer IBM compatibile, senza dubbio una delle basi dell’informatica dei giorni nostri.

Questo accadeva nel 1981, mentre ben sei anni prima, nel 1975, la stessa casa commercializzava un altro modello, il 5100 Portable Computer.

Si trattava del primo Personal Computer prodotto da IBM, che non ebbe grossa diffusione. Ma il suo nome non è legato soltanto a successi di mercato, ma anche ad un uomo proveniente dal futuro, il quale dichiarava di essere tornato indietro nel tempo per recuperare proprio un IBM 5100 per scongiurare poi un bug che avrebbe fatto collassare i computer della sua epoca.

Il prototipo di questo computer fu presentato nel 1973 col nome in codice di SCAMP, e due anni dopo vide la luce il modello 5100.

La sua peculiarità è quella di racchiudere il tutto in un corpo unico del peso di 25 Kg, compreso un monitor CRT da 5 pollici monocromatico, una tastiera e un’unità di massa per l’immagazzinamento dei dati denominata QIC (Quarter Inch Cartridge).

La CPU era prodotta da IBM e funzionava alla velocità di 1,9 Mhz, mentre i quantitativi di memoria installata dipendevano dagli interpreti di linguaggio scelti. Infatti, il 5100, era disponibile con interprete per APL, BASIC o per entrambi.

Si tratta di una macchina progettata per un uso professionale e scientifico, non certamente dedicata all’appassionato con l’hobby per l’informatica, e questo era ben sottolineato anche dal prezzo a cui veniva proposto (da quasi 9.000 dollari, per la versione con interprete APL, fino a quasi 20.000 per la versione con interpreti di linguaggio sia APL che BASIC).

Proprio ad uno di questi computer era interessato il famoso viaggiatore del tempo (di cui abbiamo parlato prima), John Titor. Delle sue gesta (e relativa veridicità o meno delle stesse) si parla fin dal 2000, anno in cui fece la comparsa in un forum, e da allora la rete è piena di riferimenti e studi in materia.

Venuto dal 2036, dichiarava di essersi messo in viaggio per recuperare proprio un IBM 5100 (cosa che potrebbe indicare anche una mancanza di musei informatici in quell’anno) che gli avrebbe permesso di scongiurare quello che si sarebbe verificato di lì a due anni, ovvero il Bug dell’anno 2038, riuscendo così a sopravvivere al collasso.

Ovviamente, una volta recuperato l’esemplare, decide bene di fare un salto a vedere la famiglia e vedere le catastrofi nate dal Millennium Bug, dopodiché caricare tutto sulla sua macchina del tempo (installata su una Chevrolet Corvette Convertible del ’66, giusto per rimanere in tema di vintage) e tornare al suo tempo.

Vere o false che siano le storie di Titor, questo IBM fu davvero un ottimo PC per il periodo, limitato forse da un prezzo d’acquisto elevato e, nonostante ben 25 Kg di peso e l’assenza di una batteria, poteva definirsi, se paragonato agli standard dell’epoca, un vero computer portatile.

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