Entro la fine del 2008 i pc in uso a livello mondiale saranno 1 miliardo, dunque circa uno ogni 6 persone. Il dato giunge da una ricerca Forrester Research (citata da CNet) che ha valutato le prospettive di mercato da qui al 2015 partendo dalla considerazione per cui ci sono voluti 27 anni per raggiungere l’importante traguardo ormai nel mirino.
I numeri delineano una duplice conseguenza. Da una parte v’è il quadro di un settore in continua crescita verticale, il che significa futuro roseo per tutti i gruppi impegnati in tal direzione. Dall’altra v’è la fondamentale importanza dei mercati emergenti, i quali potrebbero fare la differenza nei rapporti di forza in quanto rappresentano ambienti vergini che soprattutto il computing low-cost potrà ambire ad occupare.
Proprio la produzione a basso costo sembra essere la nuova prerogativa del mercato. A partire dalla situazione estrema del One Laptop Per Child di Negroponte, tutti i maggiori gruppi hanno manifestato interesse per i nuovi mercati e per i paesi in via di sviluppo: le vaste popolazioni residenti potrebbero rappresentare un bacino fondamentale ed il mercato ha intuito nei grandi numeri le opportunità per estendere i margini di uno sviluppo altrimenti soffocato da un mercato ormai verso la saturazione.
Secondo i dati Forrester i paesi che più potrebbero avere peso in questa grande crescita sono Brasile, Russia, India e Cina (la cosiddetta “Cindia”, in particolare, è al centro delle attenzioni ormai da tempo in quanto è vista in prospettiva come il potenziale ombelico dell’economia dei prossimi decenni). Questi quattro grandi nomi potrebbero significare 775 milioni di nuove unità PC in distribuzione già entro il 2015 (senza calcolare tutto quel che è l’ambito mobile, punto di forza soprattutto dei mercati orientali), contribuendo così pesantemente ad un ulteriore raddoppio del mercato.