«Google sta tentando di portare la TV sul web allo stesso modo in cui vi ha portato i libri». Su questa dichiarazione (anonima per esplicita richiesta dell’autore) Cnet basa un interessante report che estende ulteriormente le potenzialità dei motori di ricerca. Il dossier compie il proprio excursus attraversando i tre percorsi che presumibilmente contraddistingueranno l’ambito nel prossimo futuro, ed i nomi sono ancora e sempre gli stessi: Google, Yahoo e Microsoft.
In ambito Google il progetto sarebbe ultrasegreto. L’algoritmo del motore di ricerca sarebbe stato messo in grado di interagire con i contenuti visivi in modo da catturare ogni singolo messaggio testuale, indicizzarlo e portare così il video nell’archivio in cui le ricerche andranno a razzolare. Ovviamente da parte di Google non è giunto in proposito alcun commento.
In casa Microsoft la convergenza tv-web (da tempo sognata e promessa da Bill Gates) dovrebbe avvenire in seno al progetto Microsoft Media Center. La ricerca potrebbe avvenire anche tramite i set-top-box e l’indicizzazione potrebbe essere caratterizzata da keyword e metatag.
Il progetto Yahoo! appare meno ambizioso ma dai risultati più immediati. Yahoo! potrebbe infatti essere il primo dei tre gruppi a muoversi nell’indicizzazione video ma il tutto dovrebbe contemplare solo i materiali già presenti in rete. L’indice verrebbe creato sfruttando una struttura XML e già nei primi mesi del 2005 il progetto potrebbe vedere la luce.
Tale nuova frontiera del mercato della ricerca sembra figurarsi come estremamente promettente per i gruppi coinvolti, ma sussistono problematiche non indifferenti per quanto concerne la gestione dei diritti sui contenuti indicizzati. Per questo motivo Google per primo starebbe avvicinando le diverse produzioni per approcciare un accordo che possa rendere fattibile il nuovo modello di business.
In quest’ottica già nel 2003 Google avrebbe brevettato un particolare metodo di distribuzione di materiali protetti la cui autorizzazione all’uso giunge tramite apposito protocollo. Già brevettata anche una particolare ricerca sui “media” basata sui contenuti e su informazioni testuali (metatag).